A spasso tra le lussureggianti e scenografiche Ville della Lucchesia
Buongiorno Happyagers,
dopo il successo del nostro itinerario virtuale alla scoperta delle storiche e sontuose ville della dinastia dei Borbone, vogliamo quest’oggi portarvi alla scoperta delle Ville della Lucchesia, altrettanto scenografiche, lussuose e dall’inconfondibile stile barocco.
Si tratta di prestigiose dimore storiche situate tutte nello stesso raggio a pochi chilometri dalla città di Lucca, pertanto, potete decidere di visitarle tutte anche in un solo giorno. Se, però, volete cogliere da ogni villa ogni aspetto ed ogni dettaglio, vi consigliamo di visitarne due al giorno.
Anche questi palazzi dal fascino senza tempo, non sono molto note al grande pubblico, eppure, le architetture, i rigogliosi giardini ed i motivi ornamentali, ricordano molto la meravigliosa Versailles. Vedrete, ne resterete piacevolmente sorpresi. Porterete a casa con voi un bagaglio di arte e cultura davvero carico.
Ma entriamo nel vivo del nostro viaggio alla scoperta delle Ville della Lucchesia.
Quante sono le Ville della Lucchesia
Le “Ville Monumentali Lucchesi“, sono davvero tantissime, se ne contano circa 300, dislocate soprattutto tra le colline lucchesi. Queste ricche ed eleganti ville erano un tempo le dimore di campagna dei mercanti lucchesi.
In questo nostro tour virtuale vi segnaleremo le sei Ville Lucchesi, a nostro avviso, più prestigiose e scenografiche.
Villa Reale di Marlia
A soli otto chilometri dal centro storico di Lucca vi è una delle più importanti dimore storiche d’Italia. Stiamo parlando di “Villa Reale di Marlia”, uno straordinario complesso architettonico risalente al medioevo. Nel corso dei secoli Villa Reale, è stata dimora di vari personaggi illustri e dinastie regali che ne hanno modificato di volta in volta l’aspetto.
Villa Reale, non è l’unica struttura presente all’interno della cinta muraria. Dislocate per tutta la proprietà vi sono diverse strutture tutte risalenti ad epoche differenti:
- adiacente alla Villa Reale vi è la Palazzina dell’Orologio;
- al centro si trova la Cappella di S. Francesco Saverio, protettore dei turisti;
- più a sud si trova il “ninfeo” detto “Grotta di Pan”;
- e Villa del Vescovo, una struttura con architetture tra le più antiche.
Agli albori, Villa Marlia, altro non era che una fortezza, dove viveva il Duca di Tuscia. Fu però nel 1806, con la principessa di Lucca Elisa Bonaparte Baciocchi, nonché, sorella di Napoleone che la villa assunse l’aggettivo di “Reale”.
Da lì in poi si susseguirono diversi proprietari, fino ad arrivare nel 2015, quando, una giovane coppia svizzera decise, anche se in stato di abbandono, di comprare comunque la villa e di riportarla al suo antico splendore.
Dunque, ben 16 ettari di parco, all’interno del quale, assumono particolare spicco i giardini di Villa Reale di Marlia, caratterizzati da specie botaniche rare, imponenti palazzi ed una moltitudine di giardini, sentieri, viali e giochi d’acqua davvero interessanti.
Come già detto, non potete perdervi i giardini di questa maestosa struttura, in particolare merita una visita il “Giardino dei Limoni” con oltre 200 vasi di agrumi, ma anche il “Giardino all’italiana” della Villa del Vescovo, il “Giardino Spagnolo” e per poi concludere in bellezza con il celebre “Teatro di Verzura”.
Per visitare con calma i giardini di Villa Reale di Marlia, vi occorrerranno all’incirca due ore. Dunque, non perdiamoci in chiacchiere, abbiamo ancora altre 5 ville della Lucchesia da visitare.
Villa Torrigiani
È la volta di Villa Torrigiani. Una volta arrivati, verrete accolti immediatamente da due interminabili viali di alberi di cipressi, che si estendono quasi per un chilometro.
Anche a Villa Torrigiani, si sono susseguite diverse proprietà. Questo straordinario complesso di architettura barocca in Toscana, è stata teatro di incontri fugaci ed amorosi dei suoi allora proprietari, ovvero, la potente famiglia Buonvisi. La Marchesa Lucrezia, moglie di Lelio Buonvisi, era solita incontrare il suo amante Arnolfini proprio in Villa.
Villa Torrigiani, ancora oggi è abitata dalla famiglia discendente dal Marchese Nicolao attraverso il matrimonio dell’ultima erede Vittoria Santini che sposò nel 1816 il Marchese Pietro Guadagni Torrigiani.
Fu però nel 600 che la Villa acquisì tutto il suo splendore, quando, venne acquistata dal Marchese Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte di Luigi XIV (Re Sole). Il marchese decise di trasformare il palazzo in una villa di prestigio con tanto di giardini, specchi d’acqua e fontane.
Particolarissima è la Grotta dei Venti caratterizzata da una pianta circolare a mosaico e da nicchie all’interno delle quali vi sono importanti statue dei venti, ma soprattutto, dove vi è, il Giardino-Teatro di Flora.
Villa Mansi
Proseguiamo il nostro itinerario con tappa ad una delle Ville della Lucchesia, che meglio rappresentano la cultura aristocratica dell’epoca. Stiamo parlando di Villa Mansi. I Mansi erano un cognome molto popolare in Europa, proprio per i loro brillanti affari nell’ambito della mercatura della seta già da prima del XVI secolo.
Anche questa villa ha subito diversi interventi strutturali. Ad esempio i Mansi ristrutturarono la facciata commissionata all’architetto lucchese Giusti. Ma la facciata non fu l’unico intervento ad opera dei Mansi. Anche ai giardini furono apportate diverse migliorie come, per esempio, le opere di chiusa, la sistemazione idraulica e la tripartizione del giardino stesso.
Per quanto riguarda gli interni, le stanze della Villa vantano numerosi affreschi. In particolare, gli affreschi del salone centrale realizzati dal pittore neoclassico Stefano Tofanelli, sono sicuramente degni di nota. Le due grandi tele poste lateralmente raffigurano le gesta di Apollo (Giudizio di Mida e Morte di Marsia) mentre, l’affresco del soffitto raffigura “Il Trionfo del Dio Sole”.
Villa Grabau
È la volta ora di Villa Grabau costruita attorno ai primi anni del Cinquecento, sulle rovine di un borgo medievale, per volere della famiglia dei potenti mercanti lucchesi Diodati. Ma questi non furono gli unici abitanti della villa. Si susseguirono una serie di famiglie che trasformarono anche i caratteristici tratti gotici di Villa Grabau.
Molto apprezzati sono i Giardini di Villa Grabau, proprio per la grande presenza di specie rare che lo popolano, ma anche per la loro forma. Questa villa si compone, inoltre, di vari giardini architettonici, come ad esempio:
Il “Giardino all’inglese“, vanta la presenza di diverse specie autoctone, molte delle quali nate spontanee. Lecci, lentaggine, carpini, tigli, aceri si innalzano formano dei veri e propri boschetti.
Nel “Giardino all’italiana“, caratterizzato da oltre cento conche di limoni in terracotta, con impressi gli stemmi degli antichi committenti, inoltre, vi è una struttura di notevole pregio architettonico risalente al 600-700, sicuramente tra le più importanti e belle della Lucchesia.
Il “Teatro di Verzura“, grazioso ed elegante palcoscenico in bosso adatto per concerti e rappresentazioni estive.
Già stanchi? Forse non ancora! Cosa né dite allora di continuare il nostro tour alla scoperta delle Ville Lucchesi? Ci dirigiamo verso Villa Bernardini.
Villa Bernardini
Villa Bernardini, risale al tardo rinascimento e fu edificata per volere di Bernardino Bernardini. Come si evince dall’iscrizione posta sul fregio del portale “BERNARDINUS BERNARDINIUS A.D. MDCXV”, la villa fu ultimata nel 1615.
La villa ha però conservato quasi intatta la sua struttura originaria, fatta eccezione di qualche piccolo intervento agli interni in occasione del matrimonio tra Francesco Bernardini e Marianna Parensi.
Sui mobili è possibile notare lo stemma di famiglia, scolpito o dipinto, oggetto questo di molti studiosi.
Passiamo ora ai giardini. Subito oltrepassato il cancello d’ingresso, troverete il giardino all’inglese, caratterizzato da una pianta cuoriforme.
Il giardino è delimitato da due viali perimetrali che conducono alla villa ed è contornato sui lati esterni da grandi siepi di Lauro Cerasus dal taglio parallelepipedo, sovrastate su entrambi i lati da due splendidi esemplari di Sequoia sempervirens.
Sempre in occasione del matrimonio tra Francesco Bernardini e Marianna Parenzi vi è stata l’unica significativa trasformazione ai giardini. Fu adottato il modello alla francese con aiuole ovali, rotonde a sfera.
Di quell’impostazione si conservano solo ancora poche aiuole di bosso o modellate a sfera.
Agli inizi del 1800, per assecondare l’evoluzione del gusto e la moda del tempo, il giardino alla francese fu trasformato in giardino informale all’inglese. Vennero impiantati grandi e maestosi alberi dalle forme molto più decorative.
Fiancheggiando il lato destro della Villa si accede al cosiddetto “giardino segreto”, ovvero, un ampio giardino originariamente nascosto da una recinzione in muratura molto alta. Era in origine un luogo dedicato al riposo e alla conversazione delle signore di casa. Visitando il giardino respirerete ancora oggi la stessa atmosfera di tranquillità immersi nel verde della natura.
Il muro però venne abbattuto nel 1740 per collegarlo agli altri due giardini. Furono, però, conservate solo le due colonne di accesso al giardino.
Sul retro della villa potrete trovare il “Teatro di Verzura”, realizzato intorno alla metà del 1700. Si tratta di un vero gioiello a cielo aperto dedicato all’intrattenimento musicale e teatrale degli ospiti.
Villa Oliva
È la volta dell’ultima delle Ville della Lucchesia del nostro itinerario, Villa Oliva, costruita intorno al 1500 per volere di Lodovico Buonvisi. Quando arriverete nel parco di Villa Oliva, verrete accolti da un viale di cipressi che vi condurrà dritti verso l’ingresso principale caratterizzato da diverse decorazioni piuttosto rustiche. Varcato l’ingresso, vi aspettano ben 5 ettari da esplorare ed ammirare, tra costruzioni, giardini, fontane e spettacolari giochi d’acqua. Lavorate di fantasia e pensate che proprio lì, dove voi in questo momento state passeggiando, tempo addietro diversi nobili e famiglie di prestigio hanno percorso gli stessi viali o scambiato qualche chiacchiera al fresco di un albero.
Anche da questa bellissima villa, infatti, son passati diversi proprietari: dai Montecatini, ai Poniatowski, dai Rosselmini al cardinale Maffi, fino ai Paolozzi dai quale gli Oliva acquistarono la proprietà. Fu proprio per mano della famiglia Oliva che la villa subì diversi interventi ed opere di ristrutturazione.
Ma ritorniamo al nostro parco, una vera e propria esplosione di arte e natura. Statue, bassorilievi, boschetti di lecci e piantagioni di eucaliptus. Il parco, inoltre, vanta la presenza di molte spiecie rare come la pianta di Gingo Biloba, l’olea fragrans, la canfora, la felloia e molte altre. Tra le tante fontane di Villa Oliva, segnaliamo quella della “Sirena” e “dell’Abbondanza”. Sono, inoltre, particolarmente interessanti dal punto di vista architettonico il complesso delle scuderie della famiglia Buonvisi.
Come visitare le Ville della Lucchesia con un tour organizzato?
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Maria Lucia curzi
Mi permetto di suggerire anche una visita alla casa del poeta Giovanni Pascoli nella zona,molto più modesta di queste splendide ville,ma ricca di cultura