Vieste cosa vedere: tutti i luoghi e la leggenda di Pizzomunno

Vieste cosa vedere nella città dell’amore e della leggenda di Pizzomunno

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Vieste cosa vedere nella città dell’amore e della leggenda di Pizzomunno

Come ormai capita spesso, introduciamo i nostri tour con i versi tratti da alcune poesie. Quest’oggi  citiamo i bellissimi versi di una canzone di Max Gazzè scritti per omaggiare la Puglia e Vieste.

…E così la gente lo ammira
da allora gigante di bianco calcare
che aspetta tuttora il suo amore rapito
e mai più tornato!
Ma io ti aspetterò…
Fosse anche per cent’anni aspetterò…Si dice che adesso, e non sia leggenda,
in un’alba d’agosto
la bella Cristalda risalga dall’onda
a vivere ancora una storia stupenda…

Ad ispirare il cantautore romano è stata la romantica e al tempo stesso struggente leggenda di Pizzomunno e Cristalda ambientata proprio sulla spiaggia della città di Vieste.

Quest’oggi, oltre a raccontavi la storia d’amore tra questi due giovani innamorati, vogliamo farvi scoprire cosa vedere a Vieste, ridente cittadina sul mare, senza alcun dubbio tra le più belle della Puglia e del promontorio del Gargano.

Siete pronti dunque, care e cari Happy Agers, a partire con noi per questo fantastico tour di gruppo alla volta di un’altra perla di Puglia?

Sappiamo che siete molto curiosi e che non vedete l’ora di saperne di più della leggenda di Pizzomunno e Cristalda, ma dai nostri innamorati ritorneremo più tardi. Scopriamo cosa vedere a Vieste.

Vieste cosa vedere

Se vi state chiedendo a Vieste cosa vedere, beh, sappiate che troverete davvero tutto quello che si può desiderare da una viaggio in Puglia: divertimento, natura, arte, sapori, tradizioni, un mare bellissimo, un borgo caratteristico e tutto il resto è da scoprire.

Il centro storico di Vieste

Iniziamo il nostro tour dal centro storico di Vieste, ovvero, da “Vieste vecchia” la parte più antica della città. Si tratta di un bellissimo borgo medievale che ha conservato sino ad oggi, quasi immutate le sue caratteristiche.

Un vero labirinto nel quale perdersi per scoprire scorci inaspettati da immortalare in una foto.

Passeggiando per le stradine irregolari del borgo, non potrete non rimanerne affascinati.

Il suo centro storico è un continuo intreccio di stradine, vicoli, piazzette, scalinate e scorci dipinti del blu del mare che fa capolino di tanto in tanto tra le casette color bianco candido.

E poi ancora gli antichi ballatoi, le arcate, i gradini delle abitazioni, il profumo dei panni stesi, l’odore del sugo e del caffè. Tutto qui è rimasto così com’era. Ed è qui che si concentrano anche le principali attrazioni della città come il Castello, la Cattedrale, la Chianca Amara e molto altro.

Ma prima di avventurarci tra le stradine di Vieste, è importante sapere come si sviluppa e dove si trova.

 

Dove si trova Vieste

Come già detto, Vieste si trova sul promontorio del Gargano e si affaccia sul bellissimo mare Adriatico. Vieste è inoltre anche la città situata più ad est della regione.

Una cittadina di circa 13.000 abitanti in grado di regalare paesaggi da cartolina e di emozionare chiunque con i suoi tramonti color rosso fuoco.

La parte più antica di Vieste, che solitamente in altre città si sviluppa verso l’interno, in realtà sorge su di un promontorio roccioso a picco sul mare.
Al contrario è andando verso l’interno e sui lati che si trova la parte più moderna della città.

Dopo tutti questi preamboli è arrivato il momento di avventurarsi tra le viuzze di Vieste vecchia. Dunque, macchinetta fotografica alla mano, cappellino, scarpette comode ed andiamo!

Vieste cosa vedere: La porta “Ad Alt”

Per accedere al borgo antico dovete superare “Porta ad Alt”, ovvero, una delle tre porte delle mura che circondava un tempo la città. Porta ad Alt costituiva l’ingresso principale al borgo. Vi sono poi:

  1. Porta Grande che immetteva in Piazza del Fosso;
  2. Porta de bbasc o “del mare”.

La Cattedrale di Vieste

Di fronte all’arco una delle prime cose da vedere a Vieste è la Cattedrale.
La Cattedrale o Basilica di Vieste rappresenta una delle chiese in stile romanico più antiche della Puglia. Il campanile invece è stato ricostruito nel 1772 in stile barocco.

Purtroppo la Cattedrale nel corso dei secoli è stata oggetto di diversi saccheggi, sciagure, eventi nefasti, che ne hanno modificato le sembianze originali.

Ad esempio, il suo campanile, come già detto presenta uno stile barocco, mentre, se vi spostate all’interno noterete la pianta a basilica romanica.

Sempre internamente, la cattedrale è suddivisa in tre navate, suddivise a loro volta da due file di sei colonne aventi i capitelli corinzi e cubici.

È possibile notare alcuni elementi antichi delle sue origini nella struttura centrale e dove è collocato l’ingresso laterale. Purtroppo, come spesso capita, la struttura originaria ha dovuto fare i conti con il tempo per far spazio a diverse migliorie.

Ad esempio, se alzate gli occhi al cielo, noterete un soffitto dallo stile barocco napoletano, su cui sono poste tre grandi tele della Madonna Assunta, San Michele Arcangelo, protettore del Gargano e San Giorgio, protettore della città.

All’interno della chiesa sono conservate alcune opere di rilievo come:

  • la pala del rosario del genovese Michele Manchelli del 1581;
  • il Cristo morto, della scuola michelangiolesca;
  • le tele settecentesche della SS. Trinità del viestano Giuseppe Tomaiuolo;
  • la statua in legno della Madonna di Santa Maria di Merino che si dice sia stata rinvenuta da alcuni marinai sulla spiaggia di Vieste.

Vieste cosa vedere: La Chianca Amara

Sempre restando nei pressi della cattedrale, potrete scorgere la cosiddetta roccia de la “Chianca Amara”, uno dei monumenti simbolo di una delle stragi più disumane, feroci e sanguinarie, su cui furono trucidati donne, vecchi e bambini.

La Storia della Chianca Amara

Si racconta che il corsaro Draguth Rais, nel luglio del 1554, durante una festa di paese, sbarcò inaspettatamente a Vieste, con le sue 70 galee.
Non si trattava di una spedizione mirata, ma di un caso fortuito. Infatti, fu spinto verso le coste del Gargano in seguito ad una violenta tempesta.
Il malvagio Draguth Rais nemmeno in quell’occasione perse l’occasione di sfogare tutta la sua ferocia.
Ordinò così di sparare ben novecentosettanta colpi di cannone contro le mura della città e contro il Castello di Vieste.

La popolazione sorpresa, si rifugiò nella Cattedrale e nel Castello. Ma i pirati iniziarono a seminare il terrore, soprattutto nel luogo della Chianca Amara, ove, gli anziani, le donne, i bambini vennero uccisi.

Il castello Svevo di Vieste

Dalla cattedrale e da la Chianca Amara ci spostiamo ora alla volta del castello Svevo di Vieste. Il castello sorge in una posizione un pochino più defilata, precisamente ai margini del centro storico.

Sorge imponente ed autoritario su di una rupe a strapiombo sul mare che sovrasta la spiaggia della Scialara o “Spiaggia del Castello”.

Il castello costituisce una sede militare e purtroppo viene aperto al pubblico soltanto in occasione di eventi particolari.

Merita tuttavia una visita per ammirarne la struttura esterna e il meraviglioso panorama.
Anche il castello di Vieste è stato purtroppo oggetto di diverse angherie. In origine il castello, costruito attorno al XI secolo, presentava una struttura quadrata con torri cilindriche.

In seguito poi alle continue lotte tra il Papato e Federico II nel 1240, il castello subì numerosi danni ad opera dei Veneziani.

Successivamente nel 1242 Federico II decise di ricostruire nuovamente il castello.

Ma nel corso del cinquecento il Castello di Vieste fu nuovamente oggetto di diversi abusi ed assalti, questa volta da parte dei saraceni. Nel 1559 per volere di Pedro Afan de Ribera, vicerè del Regno di Napoli, il castello venne nuovamente riedificato.

Questa volta venne inglobata l’originale configurazione medievale, dotandola anche di artiglieria e munizioni, torri d’avvistamento.

L’originaria pianta quadrata, lasciò il posto all’attuale pianta triangolare con tre spigoli corredati a nord, est e ovest da tre bastioni cinquecenteschi, a punta di lancia.
A sud invece un tempo vi erano una torre più piccola, una cappella e tutta una serie di abitazioni crollate in mare nel 1646, in seguito ad un devastante terremoto.

Vieste cosa vedere: Spiaggia della Scialara

Dal castello scendiamo giù alla spiaggia della Scialara la quale rappresenta la principale spiaggia di Vieste. Si trova alle pendici dello sperone roccioso sul quale sorge il centro storico ed il castello che la sovrasta.

Una distesa di circa tre chilometri di sabbia fine e dorata caratterizzata da acque basse ed un fondale sabbioso, perfetta per un’estate in sicurezza con i vostri nipotini.

Ed il lungomare? Qui potrete concedervi delle bellissime passeggiate, o per tutti coloro che non vogliono rinunciare ad un po’ di sano movimento, anche una bella corsetta nelle ore più fresche della giornata.

La spiaggia della Scialara si trova proprio nel centro abitato, dunque, facilmente raggiungibile a piedi. Tuttavia, una volta in spiaggia non potrete non notare un enorme monolite bianco alto ben 25 metri, simbolo incontrastato non solo della spiaggia e della città di Vieste.

E sapete come viene soprannominata questa roccia fiera e monumentale?

Pizzomunno, il nome del giovane di cui vi abbiamo parlato inizialmente.
Dopo tanta attesa, è arrivato il momento di raccontarvi la leggenda di Cristalda e Pizzomunno.

La leggenda di Pizzomunno e Cristalda

Si racconta che un tempo a Vieste, villaggio di pescatori, vivesse un giovane bellissimo, forte e vigoroso, di nome Pizzomunno (in dialetto pezzo di mondo). Nello stesso villaggio viveva una giovane fanciulla anch’essa bellissima, dai lunghi capelli color oro, di nome Cristalda.

I due giovani innamoratosi al primo sguardo, divennero inseparabili. Il giovane pescatore ogni giorno con la sua barca affrontava il mare dalle cui profondità emergevano le sirene, che con la loro voce dolce e soave cercavano di ammaliare Pizzomunno.

Le sirene, anch’esse affascinate dal giovane pescatore, gli offrirono il dono dell’immortalità se lui avesse accettato di diventare il loro re e amante.

Ma l’amore che il giovane nutriva per Cristalda, superava qualsiasi tipo di dono. Come spesso accadeva, i due giovani alla sera si rifugiavano intimi sull’isolotto di fronte alla costa. Ma le sirene, dopo l’ennesimo rifiuto di Pizzomunno, furiose più che mai, una notte aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare.

Invano fu il tentativo di Pizzomunno di salvare la sua amata. Il giovane devastato dall’ira e dal dolore, si pietrificò trasformandosi in un faraglione sulle rive della spiaggia della Scialara.

Ancora oggi si racconta che ogni cento anni Cristalda ritorna dagli abissi del mare per raggiungere il suo giovane amante e per rivivere ancora per una notte il loro amore.

La scala dell’amore

Sono davvero tante le versioni che si raccontano di questa struggente leggenda trasformata in canzone da Max Gazzè e portata a Sanremo nel 2018.

I versi di questa bellissima canzone sono stati incisi sui gradini della “scala dell’amore. Si tratta di una delle scale che collegano la porta alta della città vecchia con il corso Fazzini, proprio vicino al municipio del Comune di Vieste.

La scalinata dell’amore è stata realizzata in occasione della 1° Vieste in Love. I più romantici hanno dato a questo simbolo un significato magico, dando luce ad una nuova leggenda metropolitana.

Si dice infatti che percorrendo la scalinata insieme alla persona amata si rimarrà uniti per sempre. Questo ha fatto si che Vieste fosse ribattezzata anche come “la città dell’amore” .

 

Punta San Francesco

Dopo Pizzomunno il tour delle cose da vedere a Vieste continua per farvi scoprire un altro luogo magico di Vieste che non potete assolutamente perdere: Punta San Francesco. Si tratta di una scogliera completamente rocciosa, una sorta di prolungamento del roccione che dal centro storico della città vecchia si dirama nel mare.

Su questa lingua di roccia sorge la chiesa di San Francesco di Vieste, dalla quale trae il nome.
Un tempo, nel 1438, si dice che una coppia di coniugi Viestani, Algragio e Narda, fecero costruire un convento da donare poi alle suore Clarisse.

Purtroppo il convento venne distrutto in seguito ad uno dei tanti eventi nefasti che colpirono la città di Vieste.

Sui resti del vecchio convento è stata eretta l’attuale Chiesa con Monastero che ospitò i frati Francescani. Il monastero fu chiuso nel 1809 durante il dominio francese da Gioacchino Murat, e fu convertito prima in avamposto militare, poi carcere militare e civile.

Ma quel che più di ogni altra cosa colpisce di questa piccola penisola è sicuramente la vista.
Da Punta San Francesco è possibile scorgere il suggestivo isolotto di Santa Eufemia con il suo faro, a sinistra Baia della Marina piccola, il centro storico, il lungomare Enrico Mattei ed uno storico trabucco pugliese.

 

Il faro di Vieste

Tra le cose da vedere a Vieste vi è senz’altro il suo faro sull’isolotto di Santa Eufemia o meglio di Santa Eugenia, situato tra punta Santa Croce e punta San Francesco, a chiudere la baia di Marina Piccola.

Il faro è stato progettato nel 1867, mentre la torre, su cui è stata collocata la lanterna di ottone, è situata su quella che un tempo era la vecchia abitazione del fanalista.
Oggi il faro è disabitato e completamente controllato autonomamente dal Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede in Venezia.

Ogni giorno, all’imbrunire il faro si accende illuminando con i suoi fasci di luce il mare e la città di Vieste.

 

Cosa a Vieste: La grotta di Venere Sosandra

Restando sull’isolotto del faro di Vieste, troviamo una grotta al cui interno sono state trovate almeno 200 iscrizioni votive in greco e latino, incise dai marinai di passaggio dall’isola. Molte di queste iscrizioni sono dedicate alla Venere Sosandra, ovvero, alla dea del mare salvatrice di uomini.

Ma queste non sono le uniche iscrizioni presenti nella grotta. Ve ne sono di più recenti che risalgono al medioevo, tra cui una del 1002 d.c., quando la flotta armata veneziana condotta dal doge Pietro Orsoleo II, sostò nel porto di Vieste durante il suo viaggio per soccorrere la città di Bari assediata dai saraceni.

In quella occasione nella grotta del faro fu incisa la seguente iscrizione:

( Nel nome del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, nell’anno 1003 dalla sua incarnazione , nel mese di settembre, nel giorno terzo, della prima indizione, il signor Pietro, comandante delle venezie e delle Dalmazie entrò in questo porto con cento navi per combattere contro i Saraceni che assediavano Bari. Molti ne uccise e molti altri ne mise in fuga.)

Questi sono solo alcune delle cose da vedere a Vieste, infatti, nei dintorni della città sono tutto un alternarsi di spiagge, baie, grotte e calette davvero uniche come:

  • le grotte marine;
  • la baia di Marina piccola situata in pieno centro a Vieste;
  • la rotta dei pipistrelli e la punta delle sirene;
  • la baia e l’arco di San Felice;
  • Baia di Campi;
  • Baia delle Zagare;
  • Pugnochiuso;
  • La cala della Pergola;
  • La baia dei colombi;
  • La baia di Portogreco;
  • La spiaggia di Scialmarino sulla litoranea in direzione di Peschici;

E davvero tantissimo altro.
C’è sempre una buona occasione per far ritorno a Vieste.
Se siete superstiziosi vi sveliamo un segreto. Tra le tante leggende che si raccontano in zona, una diceria molto diffusa è quella che se si compie il giro completo del faraglione di Pizzomunno, con molta probabilità farete ritorno nella città dell’amore e chissà che non vediate tornare la Bella Cristalda dal mare per ritrovare il suo amore.

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2 Comments

  • Carlo Latrofa

    Un posto bellissimo sia nel mare che nel centro cittadino di un grande valore storico monumentale che Ambientale… posti unici nel mondo intero…!!!

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