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Prevenire le malattie dopo i 65 anni con le vaccinazioni

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Prevenire le malattie dopo i 65 anni con le vaccinazioni

Vaccino o non vaccino, questo è il dilemma! Per introdurre l’argomento di oggi, tanto spinoso quanto importante, abbiamo voluto parafrasare Shakespeare.

Come accade ormai da un anno a questa parte, l’argomento che più di ogni altro è sulla bocca di tutti è proprio la “questione vaccino”.

Non c’è giorno che non se ne parli. In merito, vi è ancora molta titubanza e scetticismo.

Tuttavia, in televisione, per strada, sui social, ovunque, continuamente viene richiamata l’attenzione di tutti noi sull’importanza di sottoporsi al vaccino anti-covid.

Ma tranquilli, non vogliamo affrontare anche noi l’argomento vaccino anti-covid, che riteniamo già ampiamente dibattuto.

Vogliamo invece porre la vostra attenzione su quella serie di vaccinazioni ritenute indispensabili per chi ha raggiunto o superato la soglia dei 65 anni.

Le vaccinazioni sono importanti al fine di prevenire alcune malattie che possono portare a gravi complicanze.

Facciamo ovviamente a titolo divulgativo, lasciando poi qualsiasi approfondimento ai medici ed agli esperti.

Perché è importante vaccinarsi dopo i 65 anni?

Iniziamo col dire che, con gli anni, le difese immunitarie dell’organismo iniziano ad indebolirsi.

Così, contrarre alcune patologie ed infezioni durante la terza età può rilevarsi davvero pericoloso ed in alcuni casi anche fatale.

Da qui l’importanza cruciale di vaccinarsi dopo i 65 anni.

Eppure, secondo un’indagine presentata durante il 64esimo Congresso nazionale della Società italiana di geriatria e gerontologia, solo una bassissima percentuale di over 65 si informa sulle vaccinazioni raccomandate.

Pochissimi altri invece scelgono di sottoporsi ad esse, un po’ per timore degli effetti collaterali, un po’ per scetticismo, ed altri perché sono convinti che i vaccini siano riservati ai bambini.

Cos’è il vaccino?

È bene però sapere che iI vaccino altro non è che un prodotto farmaceutico che contiene al suo interno delle minuscole quantità di microrganismi, o parti di loro, responsabili di malattie infettive.

Anche se resi innocui, stimolano comunque il sistema immunitario a produrre anticorpi, deputati a combattere i microrganismi causa di malattia.

In sostanza, quando ci si vaccina, il corpo reagisce spontaneamente come se fosse in corso un’infezione vera e propria, senza tuttavia averla contratta.

Il vaccino, attraverso lo sviluppo della memoria immunologica, rende il nostro corpo capace di riconoscere l’agente estraneo contro cui il vaccino è diretto.

Il corpo risponde così molto più velocemente di quanto avverrebbe in risposta a una infezione naturale.

Andiamo però nello specifico e vediamo quali sono le vaccinazioni alle quali sottoporsi dai 65 anni in su, secondo quanto indicato anche dal “Ministero della Salute”.

La Vaccinazione anti-influenzale

La vaccinazione anti-influenzale è raccomandata e totalmente gratuita per gli over 65 anni, soprattutto quelli che già soffrono di malattie come diabete, bronchite, patologie cardiache o insufficienza renale.

Questo tipo di vaccino, riduce il rischio di andare incontro a complicazioni, ospedalizzazioni e nel peggiore dei casi di andare incontro ad infarti e ictus.

Il vaccino: quando ripeterlo

Il vaccino anti-influenzale, va ripetuto ogni anno, solitamente tra ottobre e dicembre.

Questo perché il virus dell’influenza, mutando velocemente, determina la necessità di vaccinarsi ogni anno per far fronte alla nuova forma di virus.

Può essere somministrato indipendentemente dalla presenza di particolari situazioni di rischio.

Solitamente, alla vaccinazione anti-influenzale, può essere associata simultaneamente anche la vaccinazione anti-pneumococco.

La vaccinazione contro lo pneumococco

La vaccinazione contro lo pneumococco è davvero indispensabile, in quanto protegge da gravi malattie come otiti, polmoniti, meningiti e da qualunque altro quadro clinico caratterizzato dalla presenza diffusa del batterio nel sangue (Malattia pneumococcica diffusa “IPD”).

Il vaccino contro lo pneumococco, viene somministrata una sola volta nella vita e può essere effettuata in qualsiasi momento dell’anno.

Questo tipo di vaccinazione anti-pneumococco prevede due dosi:

  1. una prima dose di vaccino coniugato;
  2. una seconda di vaccino polisaccaridico a distanza di almeno 2 mesi una dall’altra, stando attenti a non invertire l’ordine delle due vaccinazioni.

Vaccinazione anti-herpes zoster

L’herpes zoster, comunemente noto come Fuoco di sant’Antonio, consiste in una patologia causata dalla riattivazione del virus “Varicella zoster”, presente in forma latente all’interno dell’organismo.

Il virus si manifesta in genere dopo che un soggetto l’ha contratto presumibilmente in età infantile.

Il vaccino anti Herpes zoster è caratterizzato dalla forma attenuata del Varicella zoster, il quale permette di inibire la riattivazione del virus e dunque di prevenire l’insorgenza dell’herpes zoster e della Nevralgia Post Erpetica (PHN).

Come viene somministrato

Il vaccino anti Herpes zoster, è indicato a partire dai cinquanta anni e viene somministrato per via sottocutanea a un braccio in una sola dose.

Proteggersi in modo adeguato è fondamentale.

Vaccinarsi resta una delle più efficaci armi di prevenzione.

Ovviamente, a chi ancora è in dubbio se vaccinarsi o meno, consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico curante, il quale potrà darvi tutte le spiegazioni e le rassicurazioni di cui avete bisogno anche in base al vostro stato di salute.

E voi, vi siete già sottoposti ai vaccini raccomandati?

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