
San Martino, castagne e vino: l’abbinamento perfetto per fare il pieno di energia
Ci sono alcune ricorrenze che, più di altre, sanno di famiglia, di calore, di semplicità. Una tra queste è certamente l’estate di San Martino che, con i giorni della Merla e la Candelora, è uno degli appuntamenti tradizionali di tutti coloro che, con qualche capello bianco in più, hanno in casa l’immancabile calendario di Frate Indovino o l’Almanacco di Barbanera!
Dopo i primi freddi di Novembre, proprio l’11 Novembre, festa di San Martino di Tours, si susseguono infatti tre giorni più caldi e miti rispetto alle temperature di stagione.
Le origini dell’estate di San Martino
Martino era un giovane militare romano che un giorno, proprio l’11 Novembre, uscendo dalle porte della città francese di Amiens, incontrò un vecchio mendicante, nudo e infreddolito. Sulla città si stava abbattendo un violento temporale e così Martino, Impietositosi, tagliò a metà il suo mantello e ne donò una parte al mendicante, perché potesse ripararsi.
Improvvisamente, il temporale cessò, le nuvole si diradarono, apparì il sole e le temperature si fecero miti. Quella notte, Gesù apparve in sogno a Martino, svelando di celarsi lui dietro al mendicante. Al risveglio, Martino trovò il mantello intatto. Decise quindi di deporre le armi, si convertì al cristianesimo, si ritirò in monastero e nel 371 divenne vescovo di Tours.
Da allora, l’11 Novembre è diventato un giorno simbolico, in cui il freddo si ferma per un attimo e ci si scalda animo e corpo con il tepore dell’estate di San Martino e con piccoli gesti di solidarietà.
E allora cosa c’entra San Martino con castagne e vino novello?
Beh, quello tra San Martino, castagne e vino è un legame che affonda le sue radici nella tradizione contadina. A novembre infatti, terminata la raccolta dell’uva e delle olive, i mezzadri lasciavano la campagna ed i padroni, in cerca di nuovi lavori. In questa occasione, si organizzavano grandi fiere, si aprivano le botti per assaggiare il vino novello e si mangiavano piatti tipici regionali tra cui, appunto, le castagne.
Ancora oggi, in occasione della Festa di San Martino, in molte regioni le famiglie si ritrovano per passare del tempo insieme, onorando l’abbondanza della campagna e i piatti della tradizione contadina: dalla carne alla brace nelle Marche alla pizza summa abruzzese, dalle pittule e vino del Salento, fino ai biscotti del Veneto, le tavole delle famiglie contadine si imbandiscono a festa. Ma da Nord a Sud, dal mare alla montagna, su tutte le tavole di San Martino non mancano mai due cose: le caldarroste fumanti e il vino novello.
Quale miglior abbinamento dunque, se non vino e castagne?
Le proprietà delle castagne
La castagne non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole autunnali: rientrano infatti nella categoria dei super food, essendo un alimento molto energetico, quasi al pari dei carboidrati, ma al tempo stesso povero di grassi e con un’altissima percentuale di fibre e sali minerali. Pensate che soli 100 gr di castagne forniscono: 30 mg di calcio, 81 mg di fosforo, 0,9 mg di ferro e 395 mg di potassio. Ma vediamo tutte le proprietà delle castagne:
- Grazie all’elevato contenuto di fibre, sono perfette per dare senso di sazietà a fine pasto e regolare il livello di zuccheri e colesterolo nel sangue.
- Sono ricche in carboidrati complessi e rappresentano quindi una validissima alternativa a pasta e pane per chi è intollerante al glutine.
- Hanno elevati livelli di amidi e zuccheri, per una dose di energia immediata e salutare
- Sono ricchissime in folati e vitamine del gruppo B (100 gr di castagne forniscono il 15% del fabbisogno di folati e il 26% di quello di vitamina B6 di un adulto medio), ideali in caso di anemia e stanchezza
Come cuocere le castagne
Vere alleate della nostra salute, le castagne possono essere consumate in diversi modi: la tradizione di San Martino le vuole cotte arrosto direttamente sul fuoco con la tipica padella forata, ma sono ottime anche bollite in acqua con una foglia di alloro per una mezz’oretta o, in alternativa, cotte al forno a 200° C per circa 30 minuti.
Prima di cuocerle, non dimenticate mai di incidere la buccia con un coltellino, per facilitarne la cottura.
Castagne e vino rosso
Le castagne vengono utilizzate per tantissimi piatti regionali, dolci e salati. Ma l’abbinamento più semplice e più amato dagli italiani, è quello con un calice di vino rosso.
Già, perché il vino rosso, se usato con moderazione (non più di un bicchiere al giorno), è in grado di apportare grandi benefici all’organismo. Ha infatti un elevato potere antiossidante, dovuto alla presenza resveratrolo, epicatechina e catechina.
È proprio il resveratrolo il nutriente più potente del vino rosso: agisce positivamente sul microbioma intestinale, migliora la salute del cuore, combatte funghi e batteri, aumenta gli acidi grassi Omega3 ed è in grado di metabolizzare il livello di zuccheri nel sangue.
Insomma, San Martino castagne e vino ci insegna che spesso le abitudini più semplici sono anche quelle più sane per la nostra salute.
Lascia un commento