
Carnevale, non solo dolci e zuccheri ma anche salato a volontà
Ed eccoci, come ogni anno con l’appuntamento più colorato ed allegro dell’anno, ovvero, con il Carnevale. Maschere, stelle filanti, coriandoli, il Carnevale è una festa a tuttotondo che coinvolge proprio tutti, dai bambini più piccoli sino a agli adulti di tutte le età. Non solo costumi e colore, da nord a sud, anche le tavole, si riempiono di ogni tipo di dolcezza: frappe, castagnole, tortelli dolci, e chi più ne ha più ne metta. Sicuramente la scorta di zuccheri è assicurata.
Piatti salati di Carnevale
Tutti conosciamo bene quali sono i dolci tradizionali del Carnevale, ma siete altrettanto preparati su quelle che sono le ricette salate tipiche del Carnevale?
Non tutti sanno che sono davvero tanti i piatti salati della tradizione italiana che si preparano a Carnevale.
Come i dolci, carichi di creme e zuccheri, anche i piatti carnevaleschi salati non scherzano. Non c’è da risparmiarsi su nulla tra sformati, maccheroni e lasagne.
Da nord a sud la lista dei piatti salati di Carnevale è davvero infinita, ma noi abbiamo scovato per voi alcune proposte davvero sfiziose che vi faranno esplodere le papille gustative.
Ed allora care e cari Happy Agers, siete pronti a scoprire insieme a noi quali sono i piatti salati di Carnevali tipici del nostro paese?
Ma voi siete pronti come sempre, curiosi più che mai e davanti ai vostri fornelli per preparare qualcosa di diverso.
Smacafam altoatesino “ammazzafame”
Iniziamo alla grande, infatti, il primo piatto salato di Carnevale è la lo smacafam altoatesino o “ammazzafame”. Proprio quel che ci vuole se avete, non un leggero, ma un grande languore.
Si tratta di una torta salata davvero buonissima, una vera e propria bomba di sapore.
Questo piatto veniva consumato dai boscaioli della zona proprio nei giorni di festa, infatti, anche le famiglie più umili preparavano lo smacafam nei giorni di festa.
Questo è diventato un piatto tipico carnavalesco perché, per reperire gli ingredienti necessari per preparare questa torta salata era così difficile che i bambini iniziavano a mendicarli per strada già dal 17 gennaio, durante la celebrazione di Sant’Antonio. In genere la ricerca di tutto quello che occorre per cucinare lo smacafam, terminava proprio intorno alla settimana del Carnevale.
Ma in cosa consiste lo smacafam?
Come anticipato lo smacafam o ammazzafame è una torta salata che esplode di sapore. L’impasto viene preparato con farina bianca o di grano saraceno, latte, uova, olio, olio, latte, e uova, poi viene farcita con salsiccia lucanica e lardo rosolati in padella. Pensate che il composto veniva fatto cuocere sotto la cenere. Una volta pronto venica poi servito come piatto unico accompagnato con verdure come rape, invidia. consumato come piatto unico insieme a rape, indivia o pianta di tarassaco.
Fagioli grassi di Ivrea
Ci spostiamo ora in Piemonte, precisamente ad Ivrea. Qui, infatti, nasce un’altra pietanza salata di Carnevale, stiamo parlando dei fagioli grassi di Ivrea, o faseuj grass, così come li chiamano in dialetto piemontese. Si tratta di un piatto completo davvero molto ricco e soprattutto nutriente, preparato con borlotti e diversi tipi di carne come salamelle, cotiche di maiale, ed anche aromi quali alloro, rosmarino, olio e cipolla. Viene cotto tutto molto lentamente in modo da ottenere una minestra cremosa. In genere viene accompagnata con verdure e delle belle fette di pane bruschettato.
I fagioli di Ivrea, nascono come piatto carnevalesco, proprio perché non potevano essere consumati durante la Quaresima. Inoltre, si racconta che durante il Medioevo, questa fagiolata, ricca e gustosa, cotta in grandi calderoni all’aperto, venisse donata al popolo affamato dalle confraternite religiose.
Questa usanza si è tramandata sino ad oggi, infatti, si organizzano diversi eventi di beneficenza per donare un piatto caldo di fagioli alle persone senza fissa dimora.
Ravioli incaciati di Ascoli Piceno
Dal Piemonte ci spostiamo ora nel centro Italia, più precisamente nella regione Marche, per assaggiare i ravioli incaciati di Ascoli Piceno. Si tratta di uno dei piatti salati di Carnevale che vi piaceranno di più.
Questi ravioli custodiscono un ripieno davvero saporitissimo fatto con parmigiano reggiano, pecorino, carne di gallina, pane raffermo, uova ed insaporito con noce moscata e cipolla.
Purtroppo però come molte ricette del passato, questi ravioli richiedono due giorni di preparazione. Sarà forse questo il segreto del perché questi ravioli sono così buoni.
Si parte dal brodo di gallina, fatto cuocere molto lentamente per far intenerire le carni, poi si prepara la pasta, lasciata a riposare prima di stenderla a sfoglia.
Così, una volta pronti sia il brodo che i ravioli farciti e richiusi, questi ultimi possono essere sia fritti in olio extravergine, per omaggiare la tradizione carnevalesca, oppure, possono essere bolliti in acqua bollente secondo la vecchia maniera.
Dopo essere stati impiattati,
non può mancare una bella spolverata di formaggio grattugiato in superficie, e da qui che deriva ravioli “incaciati”.
È consuetudine degli ascolani mescolare due dosi di pecorino e una di parmigiano. Ma non solo! Ai formaggi viene aggiunta una spolverata di cannella in polvere, che conferisce alla pietanza un retrogusto lievemente dolciastro.
Frzzul, sausizz e rafanata
Dalle Marche ci spostiamo ora nel profondo sul, precisamente ad Aliano in Basilicata. Qui viene preparato uno dei piatti salati di Carnevale più rinomati. Stiamo parlando del Frzzul, sausizz e rafanata. Difficile sicuramente da pronunciare se non si è lucani, ma vi assicuriamo, molto facile da gustare.
Ma vediamo di cosa si tratta.
I Frzzul, sausizz e rafanata sono un piatto di maccheroni tipici della regione fatti a mano. Si ottengono semplicemente avvolgendo un pezzo di pasta attorno ad un ferro che viene fatto scorrere con le mani a mo’ di mattarello su di un piano da lavoro.
Vengono cotti semplicemente facendoli bollire in acqua bollente e poi conditi con un bel sugo a base di carne come (sausiz) salsiccia di maiale fatta rosolare in padella a fuoco lento.
E la rafanata? Cos’è? Si tratta di una radice dal sapore piccante e balsamico, detta “tartufo dei poveri” consumata nel periodo ve va dal 17 gennaio, (Sant’Antonio Abate) al Martedì Grasso. Inoltre, rappresenta una delle preparazioni culinarie più antiche della regione.
Ma come viene utilizzata la rafanata?
Non vi abbiamo ancora detto che questo piatto tipico lucano di Carnevale, viene chiamato anche grande trittico del Carnevale alianese, (perché si utilizzano pietanze separate). Infatti il rafano viene usato fresco (subito dopo la raccolta) per dare sapore ad una frittata cotta al forno a base di uova, pecorino e strutto. La frittata una volta pronta viene poi sbriciolata sui frizzoli prima dell’impiattamento.
E con questo carico di energia, che concludiamo oggi il nostro tour gastronomico alla ricerca dei piatti salati di Carnevale. E voi conoscevate già questi piatti? Diteci quali sono i piatti tipici della vostra regione del periodo carnevelesco.
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