Pandoro o Panettone? La scelta migliore per un sano strappo alle regole

Pandoro o Panettone? Qual è la scelta migliore per un sano strappo alle regole

Pandoro o panettone

Pandoro o Panettone? Qual è la scelta migliore per un sano strappo alle regole

Pandoro o Panettone, è questo il dilemma. Come ogni anno ecco che si riaccende inesorabilmente una disputa a suon di canditi e zucchero a velo tra due intramontabili capisaldi delle feste di Natale, pandoro contro panettone, una rivalità che, da quando si ha memoria, non cessa ancora di esistere, si porta avanti con fervore e dura da secoli.

I fan convinti del pandoro ed i sostenitori acclamati del panettone, puntualmente si ritrovano a disquisire in merito all’argomento, a tal punto che, anche la più salda delle amicizie, può essere messa a dura prova.

Difronte a cotanta bontà e differenza di sapori, non per forza bisogna fare una scelta. Ma se proprio volete schierarvi e non sapete ancora da che parte stare, ecco per voi tutta una serie di curiosità, differenze e valori nutrizionali che vi aiuteranno sicuramente a prendere la decisione migliore.

Pronti dunque ad assistere al match più dolce del Natale? Chi vincerà la sfida tra i lievitanti più dolci e soffici?

Iniziamo col dire che entrambi, sia pandoro che panettone, sono due dolci ad appannaggio del Nord Italia, più precisamente: il pandoro è veronese, mentre il panettone è milanese, eppure, questi due prodotti sono entrati a far parte della tradizione gastronomica nazionale.

Differenze tra pandoro e panettone

Sono entrambi due dolci fatti con pochi e semplici ingredienti: zucchero, uova, burro e farina. Quello che cambia è ovviamente il procedimento.

Pandoro e panettone richiedono infatti diversi passaggi di preparazione, anche molto complessi, oltre a diverse ore di levitazione prima di poterlo portare in tavola.

E sta proprio nella levitazione il segreto della loro bontà e della loro pasta così morbida e soffice.
Ed allora, vi starete chiedendo, dove sta la differenza?

I canditi del panettone

Beh, mangiandoli sicuramente vi sarete accorti che l’impasto del panettone, sempre nella ricetta tradizionale, è impreziosito dai tanto contestati canditi o uvetta sultanina, al contrario del pandoro fatto da una sola pasta al profumo di vaniglia.

Lo zucchero a velo del pandoro

Il pandoro poi, a differenza del panettone, non è pandoro senza una generosa spolverata di zucchero a velo, il che lo rende ancora più goloso.

Chissà quante volte avrete sorriso nel vedere i vostri cari nipoti e loro nel vedere voi con il viso tutto bianco. Il pandoro infatti, è sicuramente il preferito dai bambini perché ha un sapore più delicato rispetto al sapore più particolare dei canditi.

La forma

Un’altra differenza che è possibile cogliere ad occhio nudo è proprio la loro forma. Mentre il panettone è di forma tondeggiante a cupola, il pandoro si distingue per l’inconfondibile forma stellata.

L’impasto

Anche se gli ingredienti utilizzati nelle ricette tradizionali di pandoro e panettone sono più o meno gli stessi, ovviamente, mangiandoli la differenza è netta.

Oltre a canditi per il panettone e zucchero a velo per il pandoro, ecco tutti gli ingredienti necessari per la loro realizzazione.

Il pandoro viene fatto con lievito madre, lievito di birra, uova, burro, vaniglia e zucchero a velo.

Il panettone, invece, è un dolce a base di acqua, lievito madre, sale, vaniglia, zucchero, uova, farina, latte, burro, arancia e uvetta sultanina.

Lavorazione

Qualche piccola differenza è riscontrabile anche nel metodo di lavorazione di pandoro e panettone.
Per quel che riguarda il pandoro, richiede una lavorazione decisamente più lunga, almeno tre impasti per dare forza al lievito madre.

Ogni fase inoltre, richiede un’attenzione che non ammette sbagli. Il dosaggio degli ingredienti deve essere di una precisione maniacale, così come i diversi passaggi e le ore di lievitazione.

Qualche cenno storico

Oltre al loro sapore unico e dolcissimo, meritano uno spazio sia la storia del pandoro che la storia del panettone, che li ha poi portati a diventare i dolci più celebri del Natale.

La storia del pandoro

Siamo a Verona, 14 ottobre 1894ed è dall’idea di Domenico Melegatti (noto leader dell’industria dolciaria Melegatti) che nasce il Pandoro. Ma la ricetta del pandoro affonda in realtà le sue radici ancor prima, addirittura nel I secolo dopo Cristo. Si parla infatti, di un pane dolce a base di farina, burro e olio, creato da un certo Vergilius Stefanus Senex, pasticciere dell’antica Roma.

Le origini del nome pandoro

Ci sono stati diversi richiami al nome “pandoro”. Da una parte fa riferimento ad un dolce conico, ricoperto da foglie d’oro, servito ai nobili della Venezia del 1200, chiamato “pan de oro”. A Verona, invece, si serviva il “nadalin”, nato proprio per festeggiare il Natale. Ma non è tutto, oltre al pan de oro e al nadalin c’è l’influenza di un altro dolce, ossia il “levà”.
Alla vigilia di Natale, le donne delle corti erano solite realizzare la notte tra il 23 e il 24 dicembre, un impasto, a base di farina, latte e lievito, mandorle e granelli di zucchero. A questo impasto Melegatti aggiunse uova e burro, eliminando invece le mandorle e la granella. Ed ecco che Melegatti diede vita al Pandoro così come lo l’abbiamo sempre mangiato.

Una leggenda racconta che un garzone, prendendo in mano la prima fetta di pandoro, illuminata dal sole, abbia esclamato l’è proprio un pan de oro.

Il brevetto del pandoro

Il pasticcere, Domenico Melegatti decide di brevettare la ricetta del pandoro. Si recò così al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio del Regno d’Italia per farsi rilasciare il Certificato di Privativa Industriale. Il documento in questione attesta che si devono al Sig. Melegatti, il nome, la forma e la ricetta del pandoro.

La sfida delle 1000 lire

Molti pasticceri, cercarono in tutti i modi di riprodurre la ricetta del Pandoro, così Melegatti lanciò ai suoi colleghi la cosiddetta “sfida delle 1000 lire”: chiunque fosse riuscito a realizzare la sua ricetta, si sarebbe aggiudicato la posta in palio (circa 5 mila euro attuali). Ma nessuno riuscì nell’intento.

E la sua forma stellata?

La tipica forma a stella a 8 punte fu ottenuta grazie a uno stampo disegnato dal pittore veronese, Angelo Dall’Oca Bianca.

La storia del panettone

Non meno avvincente è la storia del Panettone. Se amate anche l’aspetto fiabesco del Natale, ecco che quelle sul panettone cascano a pennello. La prima storia del panettone racconta che un garzone, a servizio di Ludovico il Moro a Milano, chiamato Toni, per salvare il pranzo della vigilia di Natale sostituì il dolce bruciato del cuoco con del pane condito per caso con della frutta secca. La ricetta del panettone conquistò inaspettatamente la corte, al punto che il nuovo dolce venne poi replicato e chiamato “Pan del Toni”, da qui “panettone”.

Secondo un’altra versione, si crede che Toni fosse un fornaio, padre di Adalgisa, una giovane donna bella a tal punto, da aver attirato gli sguardi di Ughetto Atellani, un falconiere dalle nobili origini. Come spesso accade, nelle storie d’amore più avvincenti e tormentate, anche l’amore tra Adalgisa e Ughetto non era possibile, in quanto l’attività commerciale di Toni non navigava in buone acque. Ma Ughetto, non si perse d’animo. Un giorno si finse un garzone e preparò un pane dolce con uvetta e frutta secca, che riscosse subito grande successo. Il “Pan del Toni” salvò non solo le sorti della bottega del fornaio Toni, ma anche l’epilogo della storia tra Ughetto e Adalgisa fu a lieto fine.

Quale ha più calorie

E bene, siamo arrivati alla parte nutrizionale. Ovvero, ha più calorie il pandoro o il panettone?
Se il vostro schieramento dipende da questa caratteristica, in verità, la differenza è davvero minima. Entrambi infatti, data la presenza del burro e dello zucchero, sono piuttosto calorici e ricchi di grassi.
Tuttavia, il panettone è meno calorico.

Infatti, una porzione di panettone classico, ha all’incirca 350 calorie, mentre, una porzione di pandoro classico ha circa 400 calorie.

Tuttavia, come ogni cosa, la scelta migliore per un sano strappo alle regole, non sta nello scegliere, tra uno e l’altro, ma sta nelle porzioni. La parola d’ordine è dunque, non esagerare.
Ad ogni modo, per restare nei parametri gli esperti consigliano di consumarne una fetta da circa 70/80 gr.

Chi ha vinto dunque per voi la sfida del Natale tra panettone e pandoro? Fatecelo sapere nei commenti.

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