Certosa di Padula di San Lorenzo, tra arte barocca, storia e leggende

La Certosa di Padula di San Lorenzo, tra arte barocca, storia e leggende

Certosa di Padula di San Lorenzo

La Certosa di Padula di San Lorenzo, tra arte barocca, storia e leggende

Dopo aver parlato dei Misteri di Castel del Monte, aver visitato l’incantevole e colorata cittadina medievale di Cesky Krumlov in Ceco Slovacchia e la storica miniera di Salagemma di Wieliczka, oggi andremo alla scoperta di un’altra straordinaria opera architettonica, tra le più grandi non solo del Cilento ma di tutta l’Italia. Stiamo parlando della Certosa di Padula conosciuta anche la come Certosa di San Lorenzo.

La Certosa di Padula, è un monastero situato nella quiete più solenne della Valle di Diano, a circa 100 chilometri da Salerno.

Nel 1998, assieme ai vicini siti archeologici di Velia, Paestum ed al parco nazionale del Cilento, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ed il motivo non è difficile da capire.

Impossibile, infatti, non restare incantati e meravagliati dai suoi colori, dalle sue eleganti decorazioni, dalle sue ceramiche, dai suoi meravigliosi affreschi o dalle sue linee architettoniche. Questo perché la Certosa di San Lorenzo è uno dei complessi monumentali più rappresentativi di arte barocca più importanti del sud del nostro Paese.

E che dire poi della sua imponenza? Ben 51.500 metri quadrati di estensione per un totale di ben 350 camere, 51 scale, 13 cortili, 41 fontane ed una muraglia lunga più di due chilometri.

Ed allora care e cari Happy Agers, cosa ne dite di partire con noi per questo imperdibile itinerario religioso e artistico alla scoperta di una delle Certose tra le più grandi d’Europa?

Iniziamo, col darvi qualche cenno storico su questo importantissimo monumento.

 

La storia della nascita Certosa di Padula

La sua edificazione risale agli inizi del 1306, per volere di Tommaso II Sanseverino, nobile italiano, nonché, barone di Sanseverino, noto apppunto per aver fondato il monastero. La Certosa, venne costruita al posto della chiesa benedettina dedicata a San Lorenzo, da qui il collegamento del nome della Certosa con quello del Santo. Ma la Certosa, venne fatta costruire per un motivo ben preciso: alla base vi erano degli scopi politici.

Tommaso II Sanseverino aveva l’obiettivo di ingraziarsi i sovrani angioini del Regno di Napoli, che vantavano natali francesi.

Così, una volta conclusa, l’opera sarebbe stata poi donata all’ordine religioso dei Certosini di origine francese, i quali, ne curarono l’aspetto e l’anima stessa del luogo.

La scelta del luogo non fu casuale, in quanto la Certosa di Padula, avrebbe beneficiato delle terre fertili che la circondavano, adatta per produrre e commercializzare tutto quello di cui i monaci necessitavano.

Oltre ad essere un luogo spirituale, la Certosa ha rappresentato negli anni un importante snodo commerciale delle vie che attraversano il Meridione.

 

I cambiamenti della Certosa nei secoli

Nel corso dei secoli la Certosa di San Lorenzo è stato oggetto di numerosi rimaneggiamenti architettonici e stilistici.

Quando, nel ‘600, la casata dei Sanseverino si estinse, la Certosa di Padula passò in mano ai monaci. Iniziò così un periodo di assoluto splendore per la Certosa.

Nel corso del ‘700, invece, la Certosa, in seguito ad una serie di importanti cambiamenti stilistici, fu trasformata in uno degli più illustri simboli dell’arte barocca nel Regno di Napoli.

Ma nell’800 le sorti della Certosa cambiano radicalmente. Da luogo di pace e preghiera venne trasformato in una caserma. Durante questo periodo purtroppo più di 100 opere d’arte andarono irrimediabilmente perse.

Nei secoli avvenire poi, le cose non andarono meglio. Infatti, nonostante il ripristino dell’ordine certosino, la Certosa di Padula non riesce a recuperare lo splendore di un tempo.

Durante le due guerre mondiali poi, la Certosa di Padula diventa nuovamente campo di prigionia e concentramento.

 

Le zone abitative della Certosa

Dopo aver fatto un viaggio nel tempo, per conoscere la storia della bellissima Certosa di Padula, vediamo ora com’è strutturata.

Come ogni certosa, anche quella di San Lorenzo è caratterizzata da due zone, ognuna finalizzata ad una funzione.

Abbiamo la Casa Bassa e la Casa Alta.

Nella Casa Bassa si trovano le scuderie, le stalle, le lavanderie, le speziere, i granai, le officine, il deposito dei cereali e la farmacia, ovvero, tutti i locali dedicati alla produzione, alla conservazione, alla lavorazione ed alla gestione di tutto quel che occorreva ai monaci per vivere.

Tutti gli ambienti della Casa Bassa danno su un cortile interno, adibito un tempo a luogo d’incontro con l’esterno.

Nella Casa Alta, invece, si trovano gli ambienti nei quali risiedevano i monaci. Si tratta di luoghi più riparati e riservati, adibiti alla preghiera ed alla meditazione.

 

Il chiostro della Certosa di Padula

Ma il luogo più rappresentativo della Certosa è senza alcun dubbio il suo Chiostro Grande. Il chiostro oltre ad essere l’emblema del monastero è noto anche per essere, grazie ai suoi due portici e gli 84 archi, il più grande al mondo: si tratta della zona di raccordo fra il cuore del monastero e l’esterno, spazio suggestivo nel quale si può respirare un’atmosfera di forte contemplazione.

Tutt’intorno alla Certosa, si sviluppano, invece, gli splendidi giardini, che rendono questo gioiello dell’architettura barocca uno scrigno di silenzio e solennità immerso nella natura.

 

La leggenda della frittata della Certosa

Come ogni luogo di culto che si rispetti, non può essere esente da storie e leggende. Tra tutte, la leggenda più nota è quella legata alla visita del re Carlo V di Spagna. Si racconta che un giorno, tornando dalla battaglia di Tunisi, dopo aver sconfitto l’ammiraglio ottomano Khayr al-Din, nell’agosto del 1535, soggiornò con il suo esercito proprio presso la Certosa.

Durante il suo soggiorno, il Sovrano si adattò alla vita ed alle regole della vita del monastero. Ad esempio, impartì ai suoi uomini il divieto di mangiare la carne e lui stesso, rinunciò ad ogni lusso dormendo in una cella proprio come i padri.

In suo onore e per accogliere il Re nel migliore dei modi, i modaci preparano una frittata con ben mille uova.
I monaci, sorpresi e colpiti dall’umiltà del Re, decisero così per accoglierlo e festeggiarlo nel migliore dei modi oltre a preparare un pasto degno di un re, cucinarono anche una frittata con ben mille uova.

Così Carlo V di Spagna, grato per le onorificenze ricevute, decide di confermare al monastero gli antichi privilegi di cui godeva.

Da allora il dieci agosto di ogni anno la pro-loco di Padula, commemora presso la Certosa di San Lorenzo una rievocazione storica con tanto di attori in costumi tipici, ed ovviamente, non può mancare la “Leggendaria Frittata delle Mille Uova”.

 

Siamo così arrivati alla fine di questo viaggio storico – religioso alla scoperta della Certosa di Padula di San Lorenzo, meravigliosa opera immersa nella pace più assoluta. Un’occasione unica anche per voi cari amici dove poter ritrovare la propria pace dei sensi.

 

 

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