I luoghi di Santa Rita da Cascia: dalla casa Natale allo scoglio sacro

Festa della donna: omaggio ad una grande combattente, Santa Rita da Cascia e i luoghi della sua vita 

i luoghi di Santa Rita

Festa della donna: omaggio ad una grande combattente, Santa Rita da Cascia e i luoghi della sua vita 

…Non sottovalutare la mia voglia di lottare
Perché è rimasta uguale.
Non sottovalutare di me niente,
Sono comunque sempre una combattente.
È una regola che vale in tutto l’universo.
Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso.
E anche se la paura fa tremare,
Non ho mai smesso di lottare,
Per tutto quello che è giusto,
Per ogni cosa che ho desiderato…

Quest’oggi iniziamo così, con i versi di questa bellissima canzone di Fiorella Mannoia, che noi di Happy Age vogliamo dedicare a tutte le donne, per augure una buona Festa della Donna!

Queste righe parlano, del coraggio delle donne che ogni giorno combattono la propria battaglia personale, donne forti e tenaci che non smettono mai di credere e di lottare per tutto ciò in cui credono.

Da sempre la donna ha cercato con determinazione di affermare il proprio ruolo in ogni campo della vita, nel campo sociale, della pace o della giustizia.

Ed allora, quando si parla di donne forti, non possiamo non fare riferimento ad una grande donna del passato, un grande esempio di donna combattente, che nel corso della sua vita ha dovuto subire e superare molti ostacoli, ma che nonostante tutto, non si è mai piegata al suo destino ostile e crudele.

Stiamo parlando di Margherita Lotti, meglio conosciuta come Santa Rita da Cascia o come “la Santa dei casi impossibili”. Da sempre è una delle Sante più venerate, sia per i suoi miracoli, ma anche per la sua vita terrena. Una storia la sua, davvero ricca di avvenimenti che l’hanno sempre messa a dura prova.

Ma quanti di voi conoscono la storia di Santa Rita da Cascia? La storia di Santa Rita è una storia comune a tante donne, sotto molti punti di vista.

Ed allora care e cari Happy Agers, cosa ne dite di ripercorrere assieme a noi le vicende di Santa Rita ed andare alla scoperta di Roccaporena, il piccolo borgo medievale dove tutto riporta alla vita della Santa?

 

La storia di Santa Rita da Cascia?

Ci troviamo nel piccolo borgo di Roccaporena, in Umbria, a circa cinque chilometri da Cascia, dove nel 1371 nacque Margherita Lotti, per tutti “Rita”.

Rita, figlia unica di genitori piuttosto modesti che di mestiere facevano i contadini, sin da fanciulla mostra una certa devozione a Dio, ma nonostante tutto, fu ugualmente promessa in moglie a Paolo di Ferdinando di Mancino, comandante della guarnigione di Collegiacone, un giovane dal carattere piuttosto violento con il quale la donna condivide una quotidianità molto turbolenta.

 

Rita moglie e mamma

La giovane sposa, sopporta per diverso tempo i maltrattamenti del marito, ma con pazienza, amore, pacatezza e con quel suo fare pacifico appreso dai suoi genitori, aiuta pian piano Paolo a riconciliarsi con Dio e a cambiare il suo cuore duro.

Rita e Paolo diventano così una famiglia serena, allietata ancor di più dall’arrivo di due bambini gemelli: Giangiacomo e Paolo Maria. Ma l’idillio non dura a lungo.

All’epoca, purtroppo il paese era diviso in fazioni dove vigeva l’odio e la guerra. Un giorno Paolo si trova coinvolto in una disputa piuttosto accesa dalla quale non ne uscì vivo. Viene infatti, barbaramente assassinato ed il suo corpo ritrovato in una vigna vicino alla loro casa.

Rita, nonostante sia affranta dal dolore, perdona chi ha ucciso il marito, e al tempo stesso cerca di tenere lontani i figli dalla vendetta. Così la donna, pregò fortemente Dio, affinché facesse morire i suoi figli.

Le sue parole venner accolte, e nel giro di poco tempo dalla morte del marito, anche i figli di Rita, ancora adolescenti, vengono a mancare a causa di una malattia improvvisa che li colpisce entrambi.

L’unico conforto per la donna è pensare che le loro anime sono ormai salve, lontane dal pericolo della dannazione e da quel clima di ritorsioni suscitato dall’assassinio del coniuge.

 

Rita entra in monastero

Dopo la perdita della sua famiglia, Rita continua a trovare conforto nella preghiera. All’età di 36 anni chiede così di essere accolta tra le monache agostiniane del Monastero Santa Maria Maddalena di Cascia. Inizialmente la sua richiesta non viene accettata, molto probabilmente perché era la moglie di un uomo assassinato.

Gli anni passarono ed anche le famiglie si riappacificarono, ed anche Rita entra finalmente in monastero. Negli anni Rita si distingue all’interno del monastero come religiosa davvero molto umile, ligia nei lavori e nella preghiera, capace di frequenti digiuni e penitenze. Le sue virtù divengono pian piano note anche fuori dalle mura del monastero. Rita, assieme alle sue consorelle, cura degli ammalati, assiste i poveri e fa visita agli anziani.

 

Il dono della Spina

Santa Rita è anche soprannominata la Santa della Spima. Un giorno, Rita chiede di poter partecipare alla Passione di Cristo e nel 1432 mentre era assorta in preghiera, si ritrova sulla fronte la ferita di una spina della corona del Crocifisso che persiste fino alla morte, per ben 15 anni.

 

 

I luoghi della vita di Santa Rita

Dopo aver approfondito la storia di questa incredibile donna che ha saputo redimer parecchi cuori, ripercorriamo i luoghi più importanti della sua vita terrena.

Iniziamo da Roccaporena, un piccolo borgo montano incastonato in una splendida cornice naturale, ubicato alle falde del Monte Rucino a ben 1.033 metri d’altezza.

Qui a Roccaporena i ltempo sembra essersi fermato ed ogni cosa qui, in questo luogo dove la pace ed il silenzio regnano sovrani, parla della Santa dei casi impossibili.

Santa Rita a Roccaporena ha infatti, trascorso gran parte della sua vita: dalla casa dove nacque, alla chiesa dove si sposò, dal lazzaretto dove accudiva i malati, alla chiesetta dove pregò Dio di far morire i suoi figli, che tramavano vendetta verso gli uccisori del padre, fino allo “scoglio di Santa Rita”, il colle su cui si ritirava per pregare da sola, oggi diventato una via crucis per tutti i fedeli.

Ma iniziamo a conoscere più da vicino i luoghi di interesse di Santa Rita.

 

La Casa Natale

Iniziamo ovviamente questo nostro viaggio alla scoperta dei luoghi del cuore da visitare a Roccaporena, dalla casa Natale di Santa Rita, risalente al XIV secolo. Qui vi è annesso l’Orto del Miracolo, un luogo molto importante del quale vi parleremo dopo. Qui Margherita nacque portando, a questi due genitori per quell’epoca già avanti con gli anni, tantissima gioia. La giovane fanciulla, vi abitò fino al giorno del matrimonio.

Questa umile dimora su due piani, dove la Santa vivette fino al giorno del matrimonio, fu teatro di alcuni prodigi. Era ancora bambina quando si verificò il “prodigio dello sciame di api“. Le api avvolsero completamente la Rita, facendole mangiare il miele ma senza pungerla.

 

La Casa Maritale

Altro luogo dove la Santa ha trascorso molti anni della sua vita è la casa maritale, nella quale appunto Rita ha vissuto da sposata fino a quando non fu accettata al Monastero.

La casa maritale, si trova nel centro del borgo di Roccaporena e dal 1630 è stata adibita a cappella su volere del Cardinale Fausto Poli.

All’interno vi sono un altare dedicato alla Santa ed un dipinto, realizzato da Luca Giordano, che raffigura uno dei momenti più importanti della sua vita: il “dono della spina”.

 

L’Orto del Miracolo

Continuiamo il nostro tour alla scoperta dei luoghi di Santa Rita. È la volta dell’Orto del Miracolo, il luogo che attribuì alla Santa, l’appellativo di Santa delle Rose.

Vi siete mai chiesti perché Santa Rita veniva chiamata la Santa delle Rose?

Nell’inverno che precede la sua morte, Rita, malata e costretta a letto, chiede a una cugina, venuta in visita da Roccaporena, di portarle due fichi e una rosa dall’orto della casa paterna.

Ovviamente nel mese di gennaio non potevano esserci ne rose ne fichi. La cugina non potè che pensare che Rita fosse in preda al delirio per la malattia.

Ma quando la cugina rientrò a Roccaporena, trova incredibilmente presso la casa paterna sia una rosa fiorita nella neve che i fichi. Rita vede questo come un segno di Dio, che le sue preghiere fossero ascoltate. Rita muore nella notte tra il 21 e il 22 maggio dell’anno 1447. Per tale ragione, e a ricordo del prodigio di Roccaporena, il simbolo per eccellenza della Santa è la rosa.

Nell’orto si trovano le statue in bronzo realizzate da Rodolfo Maleci raffiguranti Santa Rita e la consorella durante la consegna della rosa e del fico.

 

Il Santuario di Santa Rita

Dopo l’orto del Miracolo, è la volta del Santuario di Santa Rita da Cascia, progettato dall’architetto Oreste della Piana.

Si tratta di una struttura risalente al 1948, all’interno della quale vi è in una teca argentea, il manto in pelle che, secondo la tradizione, appartenne a Rita.

 

Il Lazzaretto

Un altro luogo molto importante, dove Santa Rita era solita recarsi era il Lazzaretto, ovvero, un ospedale dove la Santa curava i malati.

Pare che in questo ospedale morirono di peste i due figli gemelli della Santa.

Inizialmente la struttura era caratterizzata da tre ambienti, oggi però, ne rimangono solo due con affreschi risalenti al Cinquecento.

 

La Chiesa di San Montano

Altro luogo che la Santa era solita frequentare era La Chiesa di San Montano (XIII secolo), dedicata al monaco eremita siriano e patrono di Roccaporena. Per diverso tempo questa fu l’unica chiesa edificata nel borgo.

Questa era dunque, la chiesa dove rita si sposò con Paolo di Ferdinando, e dove Rita pregò Dio di far morire i suoi figli, affinché non si macchiassero il cuore e le mani di sangue per vendicare il padre.

 

Lo Scoglio Sacro di Santa Rita e la Via Crucis

Finiamo il notro tour sulle tracce dei luoghi della fede di Santa Rita con una delle tappe più importanti: lo Scoglio Sacro di Santa Rita. Si tratta di una roccia dove la Santa pregava intensamente, tanto da lasciare i segni delle proprie ginocchia e dei gomiti.

Lo scoglio situato a circa 120 metri d’altezza dalla vallata, sulla sommità di uno sperone roccioso, è diventata una delle tappe immancabili per tutti i fedeli e viaggiatori che ogni anno ripecorrono le orme di Santa Rita.

Nel 1919 la roccia fu inglobata in una piccola cappella, colpita poi da un terremoto e ricostruita nel 1979.

L’apice dello scoglio è raggiungibile attraverso una scalinata illuminata in maniera pittoresca di notte e scandita dalle tappe della Via Crucis.

 

Siamo giunti alla fine di questo viaggio molto intenso, alla scoperta de i luoghi di Santa Rita caratterizzato da una grande spiritualità, da una grande pace ed armonia. Vedrete, ad ogni passo vi sembrerà di ritrovare in voi stessi quell’equilibrio, quella fede e quella tranquillità che la vita di tutti i giorni annebbia sempre un po’.

Al tempo stesso, potrete toccare con mano e vivere in prima persona la storia di Santa Rita, sicuramente la sua è stata una vita dura e fatta di sofferenze, ma nonostante tutto, con la sola arma dell’amore e della preghiera ha saputo vincere contro l’odio e la vendetta, spezzando le catene della violenza, del rancore e della morte.

Che questo possa essere per molte di voi l’esempio che non bisogna mai piegarsi alla vita, ma combattere sempre per trovare la propria serenità.

Ancora Tanti auguri per la FESTA DELLA DONNA A TUTTE VOI da Happy Age!

 

I tour di Happy Age in Umbria a Pasqua

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