I dolci del papà tra frittelle, bignè e tradizioni
È arrivata la Festa del Papà, una delle feste più sentite dell’anno, un’occasione unica per regalare un gesto d’amore dedicato solo ai nostri papà, una figura di vitale importanza nella vita di ognuno.
Papà dalle spalle forti e rassicuranti, papà ingombranti, papà sempre presenti, papà dai quali rifugiarsi, papà dai saggi consigli, papà schivi, papà compagni di giochi e delle immense risate, papà dai lunghi silenzi, papà maestri di vita, papà punti di riferimenti, papà che mettono soggezione, papà imperfetti che sanno nonostante tutto amare incondizionatamente…
E quale miglior modo per rendere omaggio ai papà, se non con qualcosa di buono e soprattutto di dolce?
I dolci del papà
Come vi avevamo già detto la scorsa settimana, il dolce per eccellenza della festa della Papà sono le zeppole di San Giuseppe napoletane. Ma le zeppole non sono l’unico dolce della tradizione del 19 marzo. Vi sono anche altre delizie che possiamo offrire ai papà nel giorno della loro festa sia dolci che salate.
Ed allora care e cari Happy Agers, siete pronti a scoprire quali sono gli altri dolci della tradizione della festa del Papà? Se, come immaginiamo la risposta è si, non resta che farci queste scorpacciate di bontà.
I tortelli lombardi di San Giuseppe
Iniziamo con un classico dei dolci del papà di origne lombarda. Stiamo parlando appunto dei famosi tortelli lombardi di San Giuseppe. Altro non sono che delle semplici e golose palline fritte fatte con un composto di pochi e semplici ingredienti come: farina, zucchero, uova, latte, lievito ed impreziosite da una generosa spruzzata di zucchero vanigliato.
Le raviole bolognesi
Dalla Lombardia ci spostiamo in Emilia Romagna, precisamente a Bologna. Qui la Festa del papà si festeggia con le raviole di San Giuseppe. Si tratta appunto di ravioli dolci preparati con un impasto simile alla pasta frolla, molto ricche di burro. Vengono farciti con un ripieno di marmellata o mostarda bolognese a base di mele cotogne, pere, arance, zucchero esaltate dalla presenza di un pizzichino di senape.
Questo è uno dei pochi dolci della festa del papà che invece di essere fritti, nascono come dolce da forno.
Il tutto, poi, da cuocere al forno. Come si vede, qui sparisce il fritto ma non l’origine di questo dolce. Un piccolo aneddoto sulle ravioli bolognesi, fa riferimento a quando un tempo i contadini erano soliti appendere questi dolciumi lungo le siepi da Trebbo di Castelmaggiore e Fiesso di Castenaso. Questo simboleggiava la fine della stagione fredda, e quindi, il lavoro nei campi era ormai prossimo.
Frittelle di riso toscane
Dall’Emilia ci spostiamo in Toscana, per fare la scoperta delle frittelle di riso toscane. Sono davvero molto semplici da preparare. In un pentolino si fa bollire dell’acqua, con riso, latte, scorza di limone ed infine, si aggiunge dello zucchero. Si lascia cuocere fino a quando il composto si riduce. Si lascia riposare per almeno 24 ore. Trascorso il tempo richiesto, si aggiungono i rossi delle uova, liquore, uvetta, vanillina e lievito. Ora con le mani si creano tante piccole palline da friggere in abbondante olio. Pare che queste frittelle abbiano origini antichissime. Infatti, pare che la ricetta sia stata descritta già nel XV secolo nel Libro de arte coquinaria di Martino da Como.
Le zeppole siciliane
Dal nord Approdiamo ora in Sicilia, dove sono diversi i dolci del papà che si preparano in questo giorno. Iniziamo con le zeppole siciliane, realizzate con un impasto molto particolare fatto con farina, riso e aromatizzate con miele d’arancio e decorate con zucchero a velo e cannella. Come le zeppole, sono fritte e dalla forma cilindrica.
I dolci del papà sfinci siciliani
Un altro dolce della tradizione della festa del papà che si preparano in Sicilia, sono i golosissimi sfinci siciliani, dolci della tradizione della Festa del papà. Anche se gli sfinci sono molto simili alle zeppole di San Giuseppe, in realtà anziché essere ripieni di crema, sono farciti con una buonissima crema di ricotta di pecora, zucchero e gocce di cioccolato fondente, molto simile a quella dei celeberrimi cannoli. Anche gli sfinci per tradizione vengono fritti, ma nello strutto e poi decorati con pistacchi, ciliegie candite e bucce d’arancio.
Le tavolate salentine
Dalla Sicilia, è la volta di scoprire le tradizioni culinarie di San Giuseppe, di un’altra bellissima regione, ovvero la Puglia. E come al solito qui si esagera. In Salento infatti, del giorno del 19 Marzo, si festeggia non con una sola pietanza o un unico dolce, ma con ben 13 pietanze. Vediamo perché. Questa tavolate chiamate semplicemente tavolate salentine devono essere così composte:
da un minimo di 3 invitati (la Sacra Famiglia), ad un massimo di 13 invitati (l’Ultima Cena). La tradizione prevede che vengano preparate 13 pietanze per ciascun santo, per un totale di 169 piatti! Ovviamente sarebbe davvero troppo esagerato, quindi, alcuni dei piatti che non mancano mai sono: pasta e ceci e pasta col miele e il pesce fritto, la crema di fave condita con aglio, cipolla e olio extravergine d’oliva e accompagnate da cicorie selvatiche.
Termina così, cari amico, questo viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie del 19 marzo più famose da nord a sud delle nostre regioni italiane. Fateci sapere nei commenti con quali di questi dolci, o se ne conoscete altri, siete soliti onorare i vostri papà.
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