
Granada, la splendida città tra le alte cime della Sierra Nevada
Granada, tierra soñada por mi
Mi cantar se vuelve gitano
…Cuando es para ti
Mi cantar hecho de fantasia
Mi cantar, flor de melancolia
Que you te vengo a dar…
E con i versi di questa celebre canzone scritta nel 1932 dal compositore messicano Agustín Lara che vogliamo introdurre la nostra prossima meta. Stiamo parlando di Granada, città fiera ed austera, dal fascino irresistibile, ma al tempo stesso vivace ed eclettica, una città dalle mille sfaccettature, ricca di continue sorprese. Vediamo perché.
Dove si trova Granada
Situata ai piedi delle montagne della Sierra Nevada, nella parte orientale dell’Andalusia, Granada è una delle città più visitate della Spagna. Il suo importante patrimonio artistico e culturale, attira ogni anno, visitatori provenienti da ogni parte del mondo. D’altronde, non potrebbe essere diversamente. Impossibile non restarne incantati. Le sue costruzioni ed i suoi palazzi arabeggianti e rinascimentali, ti catturano al primo sguardo. E che dire poi delle cime innevate della Sierra Nevada che incorniciano e fanno da sfondo ad una città già fantastica?
O ancora, come non essere stupiti dalle strutture più moderne e all’avanguardia che hanno saputo trovare la loro collocazione tra le tante tracce storiche, testimonianze preziose del glorioso passato di questa bellissima città?
Cosa vedere a Granada
Ed allora care e cari Happy Agers, cosa ne pensate di partire con noi per scoprire Granada, un’altra particolarissima perla della regione dell’Andalusia?
Bene, preparate le valigie, Granada e l’Andalusia vi aspettano.
Se vi state chiedendo cosa vedere a Granada, sappiate che la lista è lunga, ma noi abbiamo scelto per voi le tappe più rappresentative che non potete assolutamente perdervi in un viaggio alla scoperta della città dell’Alhambra e culla del flamenco.
Alhambra, la città nella città
E la prima cosa da vedere a Granada non può che essere proprio Alhambra, simbolo indiscusso della città, nonché, uno dei luoghi più suggestivi dell’intera nazione. Pensate, che l’Alhambra di Granada è in assoluto il monumento più visitato dell’intera Spagna, tanto da superare anche la Sagrada Familia. Inoltre, l’Alhambra è l’esempio di arte araba più importanti al mondo.
Ma cos’è Alhambra e perché è così tanto suggestivo?
Si tratta di una fortezza o palazzo di colore rosso, fondato attorno al IX secolo (anche se non vi sono notizie certe circa l’anno di fondazione).
Alhambra vuol dire infatti, fortezza rossa, proprio per via dell’argilla rossa con cui sono state mescolate le pietre utilizzate per la sua costruzione. Le mattonelle, cambiano colore con la luce del tramonto, diventano infatti di un colore rosso intenso, che rendono la costruzione ancor più suggestiva.
Dall’alto del colle Sabika, la fortezza che domina l’intera città di Granada, nel corso dei secoli, ha attraversato diversi cambiamenti strutturali.
In un primo momento l’Alhambra fungeva da fortezza militare, successivamente, la struttura, grazie a Muhammad ibn Nasr o Nazar, fondatore della dinastia Nasridi, nel 1238, iniziò ad essere rimodulata ed entrò a far parte del nucleo cittadino. Passarono altri secoli e nel 1492 il palazzo fu conquistato dai re Cattolici, Ferdinando e Isabella di Castiglia.
I sovrani però trasformarono l’Alhambra nella loro residenza reale. Mantennero i dettagli dello stile arabo ed aggiunsero nuove decorazioni che resero il complesso ancora più prestigio.
Ma non è finita qui. Dopo re Ferdinando, il complesso attraversò un lungo periodo di degrado. Fu poi grazie al grande scrittore Washington Irving, che l’Alhambra riacquistò il suo vecchio fascino.
Dall’ora, l’Alhambra di Granada è giunta ai giorni nostri in tutto il suo splendore. Non a caso, nel 1984 è stato dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità. Non vi abbiamo ancora detto, che l’Alhambra è stato inserito anche tra le sette meraviglie del mondo.
Come vi abbiamo detto inizialmente, L’Alhambra di Granada è una città nelle città, ovvero, al suo interno, sono costituiti una serie di palazzi e monumenti di grande valore e bellezza.
- Tra le cose da vedere vi sono senza alcun dubbio:
l’Alcazaba, la zona più antica del complesso, caratterizzata da bellissime mura di cinta invalicabili; - la Torre de la Vela, punto di vedetta e di difesa per eccellenza della zona vecchia, nonché, la parte più alta dell’Alhambra;
- Osservandola dalla città potrai riconoscerla, perché attualmente, sulla sua cima sventolano 4 bandiere: quella dell’Unione Europea, quella della Spagna, quella dell’Andalusia e quella di Granada.
- Palacio de Carlo V, un palazzo a pianta quadrata dallo stile rinascimentale adornato da 32 colonne doriche e 32 colonne ioniche.
- Museo della Alhambra, allestito all’interno de Palacio de Carlo V;
- Palacios Nazaries, palazzo di stampo islamico
- Generalife, un luogo magico, patrimonio dell’Unesco, nascosto tra i giardini. Si trattava della residenza estiva del sultano, vera e propria perla dell’Alhambra. Qui vi sono: fontane, piscine, viali alberati, siepi, percorsi, fiori dai mille colori.
Ma la fortezza, non è l’unica cosa da vedere a Granada.
Il quartiere di Sacromonte
Un’altra tappa imperdibile è il quartiere di Sacromonte, situato nel versante orientale della città. Un tempo questo quartiere era abitato da gitani. Verso la fine del fine del ‘500 a questi si unirono ebrei e musulmani estromessi dalle mura cittadine.
Questo quartiere si sviluppò al di fuori dalle mura e si sviluppò secondo le tecniche edilizie utilizzate dai gitani granadini. Ma non è tutto, furono scavate delle rocce nei fianchi della collina. Queste grotte fungevano da abitazioni, ognuna, con diverse caratteristiche date sia dal numero del nucleo familiare, sia dalla conformazione della pietra scavata.
Le cuevas di questo quartiere ad oggi è uno dei maggiori luoghi di interesse turistico. Inoltre, all’interno della grotta è stato allestito un museo che aiuta i visitatori ad immaginare come si svolgeva la vita quotidiana degli abitanti.
Sempre nel quartiere del Sacromonte, potete visitare l’Abbazia di Sacromonte, senza alcun dubbio, è uno dei monumenti sacri di Granada.
La Cappella Reale
La Cappella Reale è un’altra tappa imperdibile di un viaggio a Granada. La cappella Reale fu costruita nei primi anni del 1500. All’interno sono custodite le salme dei coniugi Ferdinando e Isabella di Castiglia in sarcofagi realizzati in marmo di Carrara dallo scultore italiano Domenico Fancelli.
Ferdinando è stato rappresentato con la spada ed il mantello, mentre Isabella rappresentata in saio francescano.
Oltre ai coniugi, sono sepolti anche i corpi della figlia Giovanna di Castiglia e del genero Filippo d’Asburgo. Sempre all’interno della cappella potete visitare la pinacoteca di Isabella di Castiglia che espone opere di inestimabile valore del calibro di Botticelli e di Perugino.
La Calle Alcaiceria
Visitata la Cappella Reale, ci dirigiamo verso la nostra prossima tappa. Ci spostiamo solo di qualche metro, ed ecco che ci imbattiamo nella Calle Alcaiceria. Questa un tempo era la strada che ospitava, l’antico mercato arabo della città. Il mercato iniziava da Plaza Nueva e finiva a Plaza de Bib la Rambla.
Ben 500 metri occupati da diversi negozi nei quali si vendevano bellissimi oggetti in ceramica. Ma non solo! Vi erano anche negozi dove si vendeva la seta.
Questo grazie all’imperatore romano Giustiniano, il quale aveva concesso alla comunità araba l’esclusiva sulla produzione e la vendita della seta. Il termine Alcaiceria deriva dall’arabo “al – kaisar – ia” e significa “il posto di Cesare”, proprio come segno di riconoscenza rivolto all’imperatore.
In seguito poi, a molti eventi infausti come un brutto incendio che distrusse gran parte della strada, ed in seguito al progresso che ha preso il sopravvento, ancora oggi, passeggiando lungo la Calle Alcaiceria è possibile acquistare prodotti tipici come fajalauza (ceramiche dipinte), taracea (oggetti intarsiati in legno) e farolas (lampade di vetro colorato).
La Catedral de Santa Maria
Dopo la cappella reale, un’altra cosa da vedere a Granada, è la cattedrale di Santa Maria, situata vicino alla Cappella. Anche la Cattedrale fu commissionata dai Ferdinando ed Isabella di Castiglia per dare un ulteriore segno della vittoria dei cristiani sugli arabi. Quel che colpisce è sicuramente la sua bellissima facciata barocca. Spostandosi all’interno, ciò che cattura immediatamente l’attenzione è la Cappella Maggiore, con le sue vetrate che narrano la parabola religiosa di Gesù Cristo.
Si parte dalla predicazione del Battista alle vicende principali della vita terrena.
Continuando la visita nella cattedrale, ammirerete anche le 12 colonne degli apostoli, altro segno evidente del ruolo simbolico del e spirituale della costruzione nei riguardi della Chiesa cattolica. Da un punto di vista architettonico, invece, la Cattedrale di Granada è l’esito della sovrapposizione di diversi stili: oltre al barocco di cui abbiamo già detto, sono presenti numerosi elementi platereschi e neoclassici in linea col periodo rinascimentale in cui vide la luce il progetto originario della chiesa per mano dell’architetto Diego De Siloe.
Il Monasterio de la Cartuja
L’ultima delle tappe più rappresentative delle cose da vedere a Granada è il Monasterio de la Cartuja, nonché esempio, più rappresentativo del barocco della regione. Tuttavia, il monastero mostra anche segni ben riconoscibile sia dello stile rinascimentale sia di quello gotico. Questo è dato dal fatto che, per completare i lavori dell’edificio, ci sono voluti ben 300 anni.
Tra le cose che meritano attenzione vi sono:
- l’altare a baldacchino in legno dorato;
- la cupola del sagrario affrescata dall‘artista di Cordova Antonio Palomino;
- i quadri di Juan Sánchez Cotán e Pedro Atanasio Bocanegra;
- la sagrestia di forma rettangolare realizzata dal maestro dFrancisco Hurtado Izquierdo.
Quest’ultima è una delle punte di diamante dell’intera costruzione. Quel che colpisce è la perfetta armonia tra i diversi elementi, architettonici, pittorici e scultorei.
Il parco di Federico Garcia Lorca
L’ultima cosa da vedere a Granada di questo tour di oggi è il parco di Federico Garcia Lorca.
Federico Garcia Lorca, nonché, grande poeta, drammaturgo e scrittore, era ben noto per il forte legame con la città. Un legame che si rifà a tutti gli aspetti della vita. Oltre a quello poetico ed introspettivo, Garcia Lorca era un esponente politico molto attivo, di stampo socialista.
Uno degli avvenimenti storici, tra i più sanguinosi nella storia della nazione è sicuramente quello della guerra civile tra nazionalisti e repubblicani tra il 1936 e il 1939. La battaglia vide il trionfo del generale e dittatore Francisco Franco.
Tra le vittime della guerra, compare purtroppo il nome del poeta, il quale venne ucciso nell’agosto del 1936 dalle forze nazionaliste. Probabilmente questo fu il prezzo che Garcia Lorca dovette pagare per via delle sue simpatie socialiste, per la omosessualità e per l’appartenenza alla massoneria. Così, in sua memoria gli è stato dedicato un parco pubblico. Qui c’è anche una casa museo che aiuta a comprendere e ripercorrere come il poeta trascorse parte della sua giovinezza. Non solo! Vi è anche un centro ricerche che consente di mantenere vive le opere di Lorca.
Ed è proprio con alcuni dei versi più belli che Lorca dedicò alla città di Granada che terminiamo la nostra visita di oggi in Andalusia. Ma prima, fateci sapere quale se questa città vi ha incuriositi e quale delle cose che abbiamo visitato virtualmente vi è piaciuta di più.
E come scrisse Lorca in una delle sue opere più belle:
…Tu, città del sogno e della luna piena,
che albergasti gigantesche passioni d’amore,
oggi, morta, riposi su rosse colline
tenendo fra le edere annose delle tue rovine
l’accento dolente del dolce usignolo….
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