
Giornata della pasta: Le Fettuccine Alfredo il primo vero piatto di pasta italiano
…“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”…
Così recitava il grande Alberto Sordi nel celebre film “Un americano a Roma” dove si vede l’attore romano al cospetto di un lauto piatto di spaghetti.
Questa scena è diventata iconica per il nostro Paese tanto da diventare poi famosa in tutto il mondo, una scena che vuol esaltare l’amore e la bontà impareggiabile della cucina italiana ed in particolare della pasta.
Giornata mondiale della pasta
Ed allora, non potevamo scegliere frase migliore per introdurre l’argomento di oggi: il World Pasta Day, ovvero la giornata mondiale della pasta e della dieta mediterranea!
La pasta è infatti il piatto simbolo della dieta mediterranea, non a caso è stata riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO.
Questa giornata, che ricorre ogni 25 Ottobre di ogni anno, è stata istituita proprio dall’Italia, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica ad adottare uno stile di vita più sano, partendo proprio dall’alimentazione, con un occhio di riguardo anche verso l’ambiente.
Così per onorare il World Pasta Day e per deliziare tutti gli amanti della pasta, abbiamo deciso di proporvi la ricetta di uno dei piatti di pasta per eccellenza, ovvero, le fettuccine all’Alfredo.
Ma prima di passare alla ricetta vera e propria, scopriamo un po’ di più circa quelle che sono le origini della Pasta.
Le origini della pasta
Iniziamo col dire che il termine “pasta” deriva dal latino “pasta”, che significa “impasto”.
In realtà non si hanno notizie certe circa le origini della pasta, non si sa con certezza quale popolo ne sia stato il pioniere, ma quel che sappiamo con certezza è che le sue origini sono assai antiche.
C’è chi pensa che i primi tentativi di un impasto a base di acqua e farina sia stato fatto in Cina tra il 206 a.C. – 220 d.C e c’è invece chi sostiene che le origini della pasta vanno cercate nella civiltà persiana e, soprattutto, in quella greca.
Ed è stato poi con la dominazione araba in Sicilia nel IX secolo, che la pasta è arrivata in Italia, e di conseguenza ha iniziato ad assumere la forma e la consistenza che tutti noi conosciamo oggi.
Pensate che durante il Rinascimento, la pasta era considerata una vera prelibatezza, veniva servita infatti in tutte le forme abbinata con le salse ed i condimenti più svariati, amata da tutti i commensali.
E l’amore per la pasta da allora non si è mai arrestato, ma ha continuato inesorabile a conquistare anche i palati sopraffini.
Dopo aver fatto una breve introduzione sulla storia della pasta, ritorniamo a questa giornata.
Come detto, la pasta è amata davvero nell’intero globo, tanto che vengono organizzati tantissimi eventi in tutto il mondo per onorare la Giornata Mondiale della Pasta. Tutti eventi che non fanno che rendere questo #WorldPastaDay ancora più speciale.
La pasta, come si suol dire, viene celebrata in tutte le salse: dai consueti concorsi e corsi di cucina, alle tipiche degustazioni di pasta, dalle interessantissime mostre d’arte alle sfilate di moda più alternative ispirate proprio ai diversi formati di pasta.
Esistono infatti ben 300 tipi di formati di pasta diversi: dalla pasta corta alla pasta lunga, ripiena o bucata, liscia o ruvida, all’uovo, integrale o di semola, secca o fresca, fatta in casa e non, spezzata o intera, in qualunque formato e in qualunque salsa, la pasta è, e resterà sempre, il piatto più amato dagli italiani. Soltanto in Italia, pensate che il consumo di pasta annuo si aggira intorno ai 2 milioni di tonnellate.
Le fettuccine all’Alfredo
Dopo tutto questo parlare di pasta, vi sarà sarà sicuramente venuto un certo languore.
Ed allora care e cari Happy Agers, cosa ne dite di preparare insieme a noi le fettuccine all’Alfredo?
Sicuramente vi starete chiedendo il perché tra tutti i piatti iconici esistenti per rappresentare l’Italia e per celebrare la giornata della pasta abbiamo scelto proprio questo.
Beh, dovete sapere che le Fettuccine Alfredo, anche se non sono tra i piatti di pasta più amati come possano esserlo la carbonara, le penne all’arrabbiata, la pasta con le vongole, la pasta al forno, le trofie al pesto o i pizzoccheri, sono in realtà il primo vero piatto di pasta italiano.
Sicuramente, su questa affermazione gli estimatori più convinti della pasta saranno caduti dalla sedia.
Ma a tutto c’è una spiegazione.
Il primo capitolo del libro “Storia della pasta in dieci piatti” di Luca Cesari, nonché noto ricercatore e scrittore bolognese che si occupa di storia della gastronomia sia sul suo blog ricettestoriche.it e sul magazine Gambero Rosso, parla appunto alle Fettuccine Alfredo. Il capitolo si apre proprio con queste parole:
…“Ma se vi dicessi che le ‘vere’ fettuccine Alfredo hanno un’origine secolare e che sono addirittura il primo piatto di pasta della nostra tradizione?”….
E voi cosa ne pensate? Che sia vero o meno, si tratta comunque di un piatto semplice da preparare che va bene anche per i vostri nipotini, i quali, solitamente non amano i piatti troppo elaborati.
La storia delle fettuccine Alfredo
I romani sapranno che le Fettuccine Alfredo sono un piatto di pasta tipico romano, inventate nel 1908 da Alfredo Di Lelio, da qui il nome, nella trattoria di sua madre Angelina in Piazza Rosa, in cui oggi sorge proprio la Galleria Alberto Sordi.
Ma com’ è nato il piatto? Si racconta che Ines, la moglie di Alfredo, quando diede alla luce il loro primogenito, la donna era piuttosto provata dal parto. Così suo marito, per rimettere la moglie in forze, ideò le famose fettuccine diventate famose in tutto il mondo. Dovete infatti sapere cari amici che mentre in Italia è un piatto quasi sconosciuto, al contrario negli Usa è famosissimo ed amatissimo.
Ma come sono fatte le fettuccine all’Alfredo?
Proseguiamo nel racconto, Alfredo preparò le fettuccine impastate nel semolino e condite con burro e parmigiano freschissimi. Servì questo piatto a Ines dicendole: ‘Se non le gradisci me le mangio io!’. Lei non solo le mangiò con piacere, ma addirittura gli suggerì di aggiungerle nel menù del loro piccolo ristorante”. In realtà questo piatto esisteva già, ma la vera novità è stata quella di trasformare un “piatto da ospedale” in un piatto da proporre nella carta del proprio ristorante.
Ma come mai arrivò questo piatto ha spopolato oltre confine?
La fortuna delle fettuccine all’Alfredo arrivò in seguito all’incontro con Douglas Fairbanks e Mary Pickford, due divi del cinema di Hollywood, che gustarono questa specialità nel locale di Via della Scrofa che Alfredo aveva aperto nel 1914.
Sempre i due attori, in occasione di una successiva visita al locale nel 1927, fecero dono ad Alfredo di due posate in oro massiccio con incisa una dedica: “To Alfredo the King of the noodles”. La fama degli Fairbanks bastò da sola ad assicurare il successo negli States di questo semplicissimo piatto della tradizione italiana.
In Italia, la pasta è considerata così importante che esiste un detto popolare: “Non c’è domenica senza pasta”.
La ricetta fettuccine all’Alfredo
Ma vediamo come si fanno le fettuccine all’Alfredo detta anche “ai tre burri”. Vi occorreranno davvero pochissimi ingredienti che tutti voi avete nella dispensa e nel frigo di casa: uova burro e parmigiano.
Iniziate la preparazione delle Fettuccine all’uovo che potete realizzare a mano, oppure, acquistarle in un pastificio della vostra zona.
In una casseruola mettete a bollire abbondante acqua salata. Una volta raggiunto il bollore buttate la pasta. Un paio di minuti prima di scolare le vostre fettuccine in un’altra padella fate sciogliere abbondante burro.
A cottura ultimata, scolate la pasta avendo cura di conservare un pochino di acqua di cottura.
Trasferite le fettuccine nella padella insieme al burro. Togliete dal fuoco ed aggiungete abbondante parmigiano grattugiato ed amalgamate il tutto. Per ottenere quella cremina tipica di questo piatto, aggiungete un pochino di acqua.
Aggiustate di sale e pepe fresco di mulinello e servite subito trasferendo le Fettuccine Alfredo nei piatti da portata.
Come avete visto è davvero semplicissima da preparare, e come ci insegna lo spirito di questa giornata della pasta, l’amore per la pasta ha diverse forme ed è un’opportunità per abbracciare la diversità culturale e gustativa e per apprezzare la gioia e la convivialità che la pasta porta nella vita delle persone.
Ines Di Lelio
STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note "fettuccine all'Alfredo" (“Fettuccine Alfredo”). Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi). Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”. Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi. Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna (oggi Galleria Sordi), Alfredo Di Lelio decise di aprire a Roma il suo ristorante “Alfredo” che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia. Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1948 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo). Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità). Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, dopo averlo abbracciato, gli disse "Alfré adesso famme vede che sai fa". Alfredo dopo essersi esibito nel suo tipico "show" che lo vedeva mischiare le fettuccine fumanti con le sue posate d'oro davanti ai clienti, si avvicinò al suo amico Ettore che commentò "meno male che non hai fatto l'attore perché posto per tutti e due nun c'era" e consigliò ad Alfredo di tappezzare le pareti del ristorante con le sue foto insieme ai clienti più famosi. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo. Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia. Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale ed è stato identificato dal Ministero della Cultura quale Bene culturale. Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti Ines Di Lelio