I giardini del Lago Maggiore da visitare almeno una volta
Alzi la mano chi di voi, guardando la foto di copertina dei Giardini del Lago Maggiore, non ha pensato “sicuramente è ritoccata, guarda che colori!”.
E invece no, è tutto vero!
Perché il Lago Maggiore non ha bisogno di filtri o Photoshop per stupire i suoi visitatori, che accoglie elegante ed immenso in tutta la sua bellezza, tra i colori e i profumi della natura incontaminata.
E allora, che siate Happy Agers dal pollice verde, aspiranti botanici o romantici sognatori, immergetevi nella lettura di questo articolo.
Vi porteremo in un viaggio alla scoperta degli angoli più incantati del Lago, da ammirare in religioso silenzio e con lo spirito dei veri viaggiatori Happy Age.
Le Isole Borromee
Considerate le perle del Lago Maggiore, le Isole Borromee rappresentano un perfetto connubio tra eleganza, arte e natura.
Situate nel cuore del Golfo Borromeo, tra Stresa e Pallanza, sono un vero paradiso naturale, ricchissimo di flora e fauna, specie rare e tesori nascosti.
L’arcipelago delle Isole Borromee comprende:
- la monumentale Isola Bella, con il maestoso Palazzo Borromeo e gli splendidi giardini;
- l’Isola Madre, con il suo giardino botanico;
- la caratteristica Isola dei Pescatori, l’unica abitata stabilmente;
- l’Isolino di S. Giovanni e lo Scoglio di Marghera.
La storia delle Isole Borromee
Sin dal Settecento, il Lago Maggiore è stato meta prediletta per la villeggiatura dell’aristocrazia lombarda, che qui costruì sontuose ville per trascorrere le vacanze in tranquillità.
Proprio una di queste famiglie, i Borromeo, divenuta proprietaria delle Isole nel XIV secolo, avviò una serie di lavori che trasformò le Isole, da semplici villaggi di pescatori, in vere e proprie residenze nobiliari, tra ville imponenti, eleganti palazzi e curati giardini dalle spettacolari geometrie.
L’Isola Madre e l’Isola Bella appartengono ancora oggi alla famiglia Borromeo. Ma scopriamole nel dettaglio.
Isola Madre
Definita da Gustave Flaubert “il luogo più voluttuoso che abbia mai visto al mondo”, l’Isola Madre è, con i suoi 8 ettari di estensione, la più grande delle Isole Borromee.
Abitata già nell’anno 846 (con il nome di Isola di San Vittore), quando erano presenti solo uliveti, poche case e una chiesetta, a metà del XVI secolo passò a Renato Borromeo, il quale, cambiò il nome in Isola Renata e vide l’avvio della sua trasformazione in residenza aristocratica.
Fu infatti chiamato a palazzo il noto architetto Pellegrino Pellegrini, detto il Tibaldi, che curò la costruzione del Palazzo Borromeo nel tipico stile tardo cinquecentesco che ancora oggi possiamo ammirare.
I giardini furono invece affidati all’architetto Filippo Cagnola che nel 1710 impreziosì le già incantevoli aree verdi con scalinate, fregi, pergolati e vasi.
Successivamente questo giardino sul Lago Maggiore, fu arricchito con piante rare ed esotiche e piante ad alto fusto che permettessero spettacolari vedute prospettiche, conferendo al Parco l’aspetto che conserva ancora oggi.
Dal 1978, grazie alla volontà di Gilberto e Bona Borromeo Arese, il sontuoso palazzo e i giardini sono stati aperti al pubblico, che ha potuto e può ammirare l’immensa bellezza di questo paradiso naturale.
Il Giardino botanico dell’Isola Madre
Inserito nel 2002, insieme ai Giardini dell’Isola Bella, nel prestigioso circuito inglese della RoyalHorticultural Society, il Giardino Botanico dell’Isola Madre è uno di quei luoghi esclusivi ed interessanti da visitare almeno una volta nella vita.
È un giardino unico nel suo genere, per la presenza di piante e fiori rari portati qui da luoghi lontani e perfettamente ambientatisi grazie al clima mite e favorevole.
Basti per questo ammirare la Terrazza delle Protee, un rarissimo fiore preistorico simbolo del Sudafrica che qui sembra aver trovato la sua seconda casa!
L’imponente cipresso del Cashmir, simbolo dell’Isola, nato qui nel 1862 da semi freschissimi arrivati dall’Himalaya e divenuto oggi il più grande e vecchio esemplare in Europa.
Nemmeno la tromba d’aria che nel 2006 si è abbattuta sull’Isola Madre è riuscita a scalfirlo, perché lui, forte e orgoglioso, si è presto ripreso, anche grazie ad una amorevole operazione di ingegneria e botanica.
Ma è tutto il Giardino che vi sorprenderà.
Passeggerete tra pergole con glicini e agrumi, vasche di ninfee e fiori di loto, boschetti di magnolie, canneti di bambù, palme e banani. Non solo.
Ammirerete conifere ed aceri, incontrerete uccelli variopinti, fagiani argentati e pavoni bianchi, che vivono liberi nel parco.
I tesori dell’Isola Bella
“Per quanto fantastica e meravigliosa possa essere ed è l’Isola Bella, è tuttavia bellissima”: così definiva Charles Dickens l’Isola bella, probabilmente anche lui confuso da tanta bellezza e sontuosità.
Impossibile infatti non rimanere senza fiato alla vista del Palazzo Borromeo, un trionfo di sfarzo ed eleganza, sontuosi arredi e preziosi fregi, imponenti saloni e oggetti antichi, tanto che qui visse nel 1797 Napoleone Bonaparte, cui è dedicata una sala.
Giardino Barocco all’Italiana
All’esterno del Palazzo, le emozioni continuano con il meraviglioso Giardino Barocco all’Italiana, impreziosito da statue e decori architettonici, che si alternano a specie botaniche rare e preziose.
Costruito tra il 1631 e il 1671, è caratterizzato da dieci scenografici terrazzamenti, che nel periodo della fioritura regalano un’esplosione di colori diversi e unici.
Sulla sommità delle terrazze, svetta la statua dell’Unicorno, simbolo araldico della famiglia Borromeo.
Nel cuore dei giardini del Lago Maggiore dell’isola Bella, si trova il Teatro Massimo, il monumento più importante e attorno a lui statue, fontane, sculture, fioriture e piante rare, camelie, roseti, oleandri, agrumi e ortensie.
Di particolare bellezza è il Parterre delle Azalee e, per i più romantici, è d’obbligo una passeggiata nel Giardino d’Amore, con siepi di bosso che regalano ricami e percorsi suggestivi, dove non sarà difficile incontrare splendidi esemplari di pavoni bianchi.
Difficile pensare che fino al 1630 l’Isola Bella era un piccolo scoglio abitato da pochi pescatori.
Oggi, dopo quasi 400 anni di lavoro, passione e dedizione, è uno dei luoghi simbolo del Piemonte oltre che meta tra le più affascinanti d’Europa.
Abbandoniamo ora le Isole del Lago per percorrere la costa occidentale ed arrivare fino a Verbania.
Qui si trova infatti un altro luogo incantato, che richiama ogni anno migliaia di visitatori da ogni parte del mondo.
Stiamo parlando dei Giardini di Villa Taranto: con 160.000 mq, 7 chilometri di viali ed oltre 20.000 essenze botaniche, sono considerati tra i giardini botanici più belli del mondo.
I Giardini di Villa Taranto: cosa vedere
Quando si entra nel Giardino, si capisce subito di essere in un luogo diverso dagli altri.
Il viale d’ingresso, detto anche “Viale delle Conifere” è un susseguirsi compatto di rari esemplari di conifere provenienti da tutto il mondo, che accoglie il visitatore dandogli il benvenuto.
Da qui, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Passeggiando tra ordinati vialetti, giardini terrazzati, cascate e giochi d’acqua, aiuole fiorite, statue e decorazioni, sarete avvolti da profumi e colori inebrianti e rimarrete incantati alla vista degli angoli più suggestivi del Parco.
Labirinto delle Dahlie
Di particolare bellezza è il Labirinto delle Dahlie, che dall’estate fino all’autunno affascina il visitatore con oltre 1700 piante in fioritura e ben 350 varietà, tra cui spiccano le “pompons”.
Imperdibile anche la visita alla Serra Victoria, dove sono coltivate piante tropicali e subtropicali rare come l’enorme ninfa equatoriale, nata da semi arrivati nel 1956 dall’orto botanico di Stoccolma, con foglie di oltre due metri di diametro capaci di sopportare fino a 10 kg di peso.
La regina delle piante acquatiche, come è definita la Ninfea, è visibile da metà giugno fino a Ottobre inoltrato.
Se amate le piante acquatiche, allora non potete non ammirare anche il bacino che ospita il fior di Loto, fiore sacro ai buddisti e simbolo dell’India.
Con petali color rosa, carnosi e profumati, e foglie impermeabili di circa 50/60 cm che si innalzano per oltre un metro e mezzo, merita certamente più di una foto.
Quando visitare i Giardini del Lago Maggiore
Il periodo migliore per visitare i Giardini del Lago Maggiore va da maggio a ottobre, quando le fioriture sono nel pieno della loro bellezza, ma anche l’autunno inoltrato è capace di regalare uno spettacolo unico.
E allora, armatevi di macchina fotografica e non perdetevi queste meraviglie della natura!
Come visitare i giardini del Lago Maggiore con un tour organizzato?
Se desiderate ammirare da vicino i luoghi ed i paesaggi incantati dei giardini del Lago Maggiore, potete partire con il “TOUR DEL LAGO MAGGIORE“ targato Happy Age.
Non il classico tour, ma un vero percorso dei sensi, tra colori, profumi e sensazioni che solo la semplicità e la bellezza della natura incontaminata di questi luoghi.
Non a caso, il Tour Happy Age in Piemonte, nel 2011 si è aggiudicato il Premio Turismo Cultura UNESCO assegnato ai pacchetti turistici che si distinguono per la particolarità della destinazione, la qualità dei servizi e la sostenibilità del prodotto.
Lasciatevi ispirare da Happy Age, scoprite tutte le nostre straordinarie proposte e prenotate con pochi click sul sito www.happyage.it
4 Comments
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Rosaria Aiello
Tutto splendido! Com'è organizzato? Io verrei da Verona, suggerimenti? Se gli spostamenti sono in pullman, io avrei assoluta necessità di un posto im prima fila. Grazie
Fabio Pellegrini
Buona sera, sono interessato al tour vacanze i giardini del lago maggiore e preferirei avere precisi dettagli del periodo del tour comprendente, per due adulti, il costo e cosa comprende, precisando che risiedo in provincia di Bari.