
Parla Raffaella Grisafi presidente Oic e vicepresidente Konsumer Italia:
Occhio al conto dormiente!
Venti anni di tempo per svegliare i conti dimenticati. Non solo il conto corrente ma tanti altri rapporti finanziari. Dopo dieci anni i soldi finiscono alla Consap. Come comportarsi e cosa fare per verificare anche i conti dei propri congiunti.
Sono conti e soldi dimenticati che spesso non conosciamo o che non movimentiamo. Denaro che rischiamo paradossalmente di perdere.
Parliamo dei conti dormienti con Raffaella Grisafi, avvocato, presidente dell’Osservatorio imprese consumatori e vicepresidente nazionale di Konsumer Italia
Presidente Grisafi partiamo da che cosa è un conto dormiente?
“Si definiscono conti correnti dormienti tutti quei rapporti bancari o presso Poste italiane con un importo maggiore di 100 euro che da tempo non sono movimentati. Precisamente sono quei rapporti sui quali non è avvenuta alcuna movimentazione in un arco temporale di 10 anni.
Sono sostanzialmente prodotti inattivi che vengono detti dormienti”.
Riguarda solo i conti corrente o altri rapporti con la banca o la Posta?
“Si parla generalmente di conti ma l’inattività riguarda una diversità di prodotti. Oltre ai conti correnti, bancari e postali abbiamo i conti deposito, i libretti di risparmio, le azioni sia ordinarie che di risparmio e qualificate, le obbligazioni, i fondi di investimento, i certificati di deposito e gli assegni circolari non riscossi”
Dopo quanti anni si rischiano di perdere questi soldi?
“Dopo dieci anni di dormienza la banca trasferisce i soldi a Consap in un fondo apposito dove sostano per altri dieci anni. Sostanzialmente il rapporto inattivo si conserva per venti anni durante i quali è possibile richiedere il rimborso. Decorso tale termine non sarà più possibile recuperare le somme”
Come può tutelarsi il cittadino?
“ Le banche non possono trasferire il denaro al fondo Consap senza avvisare il titolare del rapporto il quale può comunque sempre servirsi del sistema di ricerca disponibile sul sito di Consap che permette di rintracciare eventuali rapporti dormienti.
Il consiglio è, in caso di necessità, di lasciare sempre traccia scritta di eventuali comunicazioni con la banca e monitorare i propri rapporti.
E’ infatti buona prassi avere una gestione attiva e costante dei propri prodotti che permette anche di evitare ipotesi di dormienza”.
Riguardano anche conti di congiunti scomparsi?
“ Assolutamente sì. Possono richiedere di risvegliare i conti dormienti consap i titolari di rapporti e i loro aventi causa: In questa ipotesi rientrano gli eredi e dunque il coniuge”.
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