Borghi marchigiani più belli d'Italia: Corinaldo, Mondavio e Mombaroccio

Corinaldo, Mondavio e Mombaroccio: i borghi marchigiani più belli d’Italia:

Borghi marchigiani più belli d'Italia

Corinaldo, Mondavio e Mombaroccio: i borghi marchigiani più belli d’Italia:

In questi giorni vi abbiamo dato un assaggio dei tipici sapori abruzzesi delle feste, portati a spasso tra le vie di Montecatini Alto… Ed oggi? Quale sarà la nostra prossima proposta per il Capodanno 2023?

Sapete che ci piace sempre sorprendervi, dunque, la nostra sarà un’altra di quelle tappe inconsuete, che noi amiamo definiamo “slow”, ed una di queste tappe non poteva che essere, Le Marche!

Le Marche sono davvero una regione meravigliosa, tutta da scoprire, una terra discreta, ma di cuore, abbracciata da una parte dagli Appennini e dall’altra dal mare. Ma non solo!

Questa è una terra fatta di storie, racconti, avventure, poeti, navigatori, arte e cultura, ma anche di fede, sapori e tradizioni.

 

I borghi marchigiani più belli d’Italia

Una regione dai mille volti le Marche, che inizieremo a scoprire pian piano, partendo proprio da alcuni dei suoi borghi considerati tra i più belli d’Italia.

Siamo andati nel profondo e, proprio lì nel cuore della regione, tra le dolci valli marchigiane ed i paesaggi più incontaminati che fanno capolino tre piccoli borghi, quasi da fiaba:

  1. Corinaldo;
  2. Mondavio;
  3. Monbaroccio.

Cinte murarie, scalinate, archi in pietra, pozzi e castelli che durante il periodo delle feste si accendono ancor più di atmosfera, luci, colori e magia.

Ed allora care e cari Happy Agers, siete pronti per partire con noi alla scoperta dei borghi marchigiani più belli d’Italia?

 

Corinaldo

Il primo dei borghi marchigiani più belli d’italia per trascorrere le feste natalizie è il borgo medievale di Corinaldo.

Questo piccolo borgo di poco più di 4500 abitanti della provincia di Ancona, non solo rientra tra i borghi più belli del nostro Paese, ma è stato anche eletto come Destinazione Europea d’eccellenza, proprio per via della capacità di promuovere le sue tante attrattive ed al tempo stesso, di adottare il turismo sostenibile attraverso pratiche non dannose per il territorio e per il pianeta.

Situato su di un colle nell’entroterra della regione, Corinaldo è davvero di una bellezza travolgente.

La prima cosa che vi colpirà sono senza alcun dubbio le sue mura quattrocentesche, imponenti e maestose, giunte ai giorni nostri perfettamente intatte.

 

Ma scopriamo meglio cosa vedere a Corinaldo!

È da un po’ che non vi chiediamo di indossare le vostre amate e comode scarpette, ma per visitare Corinaldo sono indispensabili.

 

La scalinata della Piaggia

Infatti, una delle cose che non potete assolutamente perdervi è la “scalinata della Piaggia“, una scalinata di ben 100 gradini lungo la quale vi sono da entrambi i lati delle caratteristiche casette di mattoni. Ad ogni gradino entrerete pian piano nella tipica atmosfera dei tipici borghi medievali.

Il Pozzo della Polenta

Sempre sulla stessa scalinata andando più su, vi è il famoso “Pozzo della Polenta”, così chiamato per via di una leggenda che gli abitanti del posto ricordano ancora oggi attraverso l’annuale rievocazione storica intitolata: “La Contesa del Pozzo della Polenta”.

Si narra che un giorno un uomo con in spalle un sacco di farina di granturco molto pesante, mentre percorreva la scalinata, arrivato all’altezza del pozzo, decise di riposarsi qualche minuto. Così poggiò il sacco sul bordo del pozzo. Inavvertitamente il sacco cadde giù nel pozzo, così l’uomo si calò giù per recuperare il sacco.

Le donne del paese non vedendolo tornare iniziarono a spargere la voce che l’uomo stava mangiando la polenta nel pozzo. Nacque da qui l’appellativo “polentari”, affibbiato poi anche agli abitanti di Corinaldo.

 

La Casa di Scuretto

Sempre percorrendo la famosa scalinata, troverete un altro simbolo di Corinaldo, senza alcun dubbio tra i più rappresentativi, ovvero, la “Casa di Scuretto“. Preparatevi perché la storia alla quale questa casa è legata è davvero molto bizzarra.

Per visitare la “Casa di Scuretto” dovete salire la scalinata della Piaggia più o meno fino al cinquantesimo scalino, la casa si trova proprio nel vicoletto che troverete sulla destra.

Ma chi era Scuretto? Scuretto, il cui nome di battesimo era Gaetano, era il ciabattino del borgo.

Scuretto aveva purtroppo una insaziabile passione per il vino, che lo portava a sperperare un sacco di soldi, anche quelli che suo figlio gli inviava dell’America, soldi che invece avrebbe dovuto utilizzare per costruire una bella casa nella quale il figlio sarebbe andato a vivere una volta tornato al borgo dopo tanti anni.

Il figlio di Scuretto, insospettito dalla mancanza di notizie sull’avanzamento dei lavori, chiese al padre di scattare una foto della casa. Così, Scuretto per ingannare suo figlio fece costruire in fretta e furia solamente la facciata dell’edificio.

Una volta pronta la facciata, si fece scattare una foto mentre era affacciato alla finestra, ma il figlio non si fece ingannare e smise di mandare i soldi al padre.

La casa rimase così incompiuta.

 

Santuario di Santa Maria Goretti

Come vi abbiamo detto, Le Marche sono anche una terra di Santi e di fede. Infatti, il prossimo simbolo di Corinaldo, meta di tanti pellegrini e devoti è il Santuario che ospita le reliquie di Santa Maria Goretti.

Non tutti sanno che la Santa nel 1902 venne pugnalata con ben 14 coltellate dal suo aguzzino Alessandro Serenelli, ma nonostante la sua giovanissima età, Maria riuscì in punto di morte a perdonare il suo aggressore. Nel 1950 la ragazza diventò così Santa.

Sull’altare del santuario vi è l’urna contenente l’osso del braccio della Santa.

Mondavio

Dopo Corinaldo, andiamo a scoprire un altro borgo marchigiano tra i più belli d’Italia, ovvero, Mondavio un borgo dal fascino antico, che ha inoltre ottenuto il riconoscimento di “Bandiera Arancione”.

 

Ma vediamo cosa c’è da visitare a Mondavio

Mondavio, situato nel cuore delle Marche in provincia di Pesaro Urbino è adagiato dolcemente su di una collina. Il borgo racchiuso all’interno di una meravigliosa cinta muraria, dal perimetro di ben 780 metri, è in grado di catapultarti in un’altra epoca.

 

Rocca Roveresca

Arrivati a Mondavio, ed oltrepassata la Porta San Francesco ci troviamo già nel cuore del borgo, dove troviamo la nostra prima tappa: La Rocca di Mondavio o Rocca Roveresca. Questa imponente e massiccia rocca, venne costruita tra il 1482 e il 1492 dall’architetto Francesco di Giorgio Martini per ordine di Giovanni della Rovere.

Osservando la Rocca Roveresca, si resta sorpresi dall’ottimo stato di conservazione giunta sino ad oggi. Questo perché, la Rocca fu progettata in ogni particolare, proprio per resistere agli attacchi nemici.

La struttura è composta dal mastio con ben otto facce tutte irregolari, da pareti spigolose, dai camminamenti di ronda e da una torre semiellittica collegata mediante un ponte alla fortificazione.

Il Museo della Rocca

All’interno della Rocca, nel 1966 è stato realizzato “Il Museo di Rievocazione Storica“. È infatti possibile ammirare la riproduzione di alcune scene tratte dalla vita quotidiana dei castellani, come esempio nel momento del banchetto. Tutti i personaggi, inoltre, indossano dei fedeli costumi d’epoca.

La sala delle Torture

Sempre sotto la Rocca Roveresca, si trova una delle riproduzioni più suggestive e al tempo stesso più inquietanti di quella che era la vita all’interno della fortezza, ovvero, la sala delle torture caratterizzata da mastodontiche macchine d’assedio e terribili oggetti di morte in legno massiccio come catapulte, trabucchi e bombarde.

 

Piazza Giacomo Matteotti

Poco distante da Piazza della Rovere ci dirigiamo in Piazza Giacomo Matteotti per ammirare altre bellezze storiche del borgo. Qui si trovano infatti: la Chiesa, il chiostro di San Francesco e il Palazzo Municipale, il quale custodisce una piccola pala “la Madonna col Bambino” di Olivuccio da Ciccarello del 1385.

Chiesa San Francesco

La Chiesa e il Convento di San Francesco eretti nel 1292 sono stati nel corso dei secoli oggetto di numerosi interventi. Tuttavia, ad oggi presentano una struttura piuttosto semplice.

All’interno della Chiesa, sono conservate le spoglie di Lucio Martire e molte opere pittoriche di artisti marchigiani come la tela della “Madonna della Misericordia col Bambino” del XIX secolo e il dipinto in onore della “Immacolata Concezione” del 1535 dei fratelli Persiutti di Fano.

 

Chiostro di San Francesco

Come dicevamo, adiacente alla chiesa vi è il Chiostro di San Francesco, oggi sede del Museo Civico “Pinacoteca”. Il museo ospita diverse opere artistiche: come un tabernacolo ligneo scolpito e intarsiato, diversi volumi dal XV al XVIII secolo, preziose opere pittoriche, reperti lapidei, arredi e molti suppellettili.

Il chiostro, per consentire ai suoi visitatori di orientarsi meglio, è suddiviso inoltre in quattro sale:

  1. “Sala dei Dipinti”;
  2. “Sala dei Libri”;
  3. “Sala degli Arredi Sacri”;
  4. “Sala delle Sculture e delle Ceramiche”.

Mondavio è davvero un concentrato di arte e storia, sono infatti davvero tantissimi i monumenti e le opere da vedere in questo piccolo borgo marchigiano di appena 3600 abitanti. Come sempre, a voi il compito di scoprirle tutte.

 

Monbaroccio

È giunto il momento di dirigerci verso il terzo dei borghi marchigiani più belli d’Italia, ovvero, Monbaroccio. Restiamo sempre in provincia di Pesaro Urbino, ed è qui, nell’entroterra della regione circondato da dolci valli che si trova questo grazioso borghetto, medievale.

Anche qui a far da padrona sono possenti cinte murarie, torrioni, scarpate e feritoie realizzate per proteggere l’antico castello.

 

Cosa c’è da visitare a Monbaroccio?

Anche Monbaroccio, come gli altri due borghi appena conosciuti, nonostante le sue modeste dimensioni, è davvero ricco di musei, palazzi storici ed opere d’arte, attraverso i quali è possibile ripercorrere e riassaporare un po’ quella che era la vita quotidiana dell’epoca.

Inoltre, lo stato di conservazione è davvero incredibile. Ogni cosa è arrivata sino ad oggi, quasi completamente intatta.

Ma cerchiamo di conoscere alcuni dei suoi simboli più caratteristici.

 

Porta Maggiore

Per accedere al borgo antico la prima che troverete è Porta Maggiore, inglobata da due torrioni cilindrici. Superata la porta, potrete iniziare a scoprire Monbaroccio.

 

Palazzo del Monte

Il primo edificio che incontriamo è il Palazzo Del Monte del’500, residenza dei Marchesi Del Monte. Da una viuzza laterale si accede nel grande giardino, da dove è possibile ammirare un meraviglioso belvedere. Sempre da qui, grazie alla sopraelevata cinta muraria si possono scrutare anche le opere di  un pittore mombaroccese.

 

Camminamenti di ronda

Molto suggestiva è anche la passeggiata che potete fare lungo il perimetro del borgo sugli affascinanti camminamenti di ronda, da cui è possibile ammirare un paesaggio spettacolare che sconfina dalle dolci e verdi colline verso il Mar Adriatico.

Oltre alle tante chiese costruite a Mombaroccio, ad averci colpito, sono soprattutto i tanti musei che il borgo ospita come:

 

Il Museo della Civiltà Contadina

ll Museo della Civiltà Contadina, allestito nelle cantine dell’ex Convento dell’Ordine dei Girolimini del XV secolo, ospita una ricca collezione di suppellettili ed attrezzi inerenti all’attività domestica, artigianale e professionale della vita della popolazione locale.

Il museo è suddiviso in ben 12 sale come: la cucina di una casa colonica, la neviera, la stanza olearia, la cantina, il magazzino, la falegnameria, il ciabattino, il fabbro, la mietitura, la tessitura, gli attrezzi agricoli, da trasporto e reperti provenienti dai 14 mulini che si trovavano sul torrente Arzilla.

 

Museo del Ricamo

Un altro museo da visitare a Monbaroccio è il Museo del Ricamo, caratterizzato da una raccolta di 1400
ricami creati con la tecnica del legaccio, tramandata da madre in figlia, allestita all’interno della seicentesca Torre Civica.

 

Museo dell’Arte Sacra

Il terzo museo che merita senza alcun dubbio una visita è il Museo dell’Arte Sacra, allestito all’interno della Chiesa di San Marco. Si tratta di una considerevole raccolta di:

  • reperti lignei che vanno dal XV al XVI secolo;
  • numerosi dipinti come “la Madonna col Bambino” del pittore pesarese Guerrieri del 600;
  • tessuti d’oro e d’argento;
  • oggetti di culto e arredi sacri rinvenuti all’interno degli edifici ecclesiastici locali.

 

Come avete potuto capire, questi tre borghi marchigiani tra i più belli d’Italia, sono davvero una sorpresa dopo l’altra, l’atmosfera che si respira tra le vie di Corinaldo, Mondavio e Mombaroccio è davvero unica, il lento scorrere del tempo poi vi consentirà di godere di ogni particolare.

Inoltre, durante il periodo delle feste, la magia in questi tre borghi esplode più che mai. Vedrete, vi sembrerà di guardare un film di altri tempi, dove anche voi vi sentirete protagonisti e non spettatori.

 

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